Casal di Principe

Tangenti in comune: arrestato Aldo Nobis

Personale della squadra mobile di Caserta e della sezione distaccata di Casal di Principe hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio esecuzioni penali della Procura generale della Repubblica di Napoli nei confronti del 43enne Aldo Nobis, fratello del più noto Salvatore Nobis, soprannominato “Scintilla” attualmente detenuto, elemento di spicco del gruppo camorristico facente capo al noto Michele Zagaria, anch’esso detenuto.

Nobis deve espiare la pena residua di 4 anni di reclusione essendo stato riconosciuto colpevole, a conclusione di un lungo processo avuto inizio nel 2008, del reato di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) corruzione per un atto contrario al dovere d’ufficio (319 e 321 c.p.) e violazione di sigilli, commesso in concorso con altri (vigili urbani, imprenditori e personale dell’ufficio tecnico del comune di Giugliano in Campania.

L’uomo, però, non era in casa al momento dell’arrivo della polizia. Successivamente, a seguito di contatti telefonici attraverso i familiari dell’uomo, Aldo Nobis, individuato nella provincia di Roma, veniva rintracciato e portato presso il carcere di Civitavecchia dove poi l’ordinanza gli veniva notificata.

Il suo arresto, collegato alla cattura degli altri elementi del gruppo Zagaria avvenuta per il passato, ha fatto sì che quest’ultima organizzazione criminale perdesse, quasi totalmente, quel potere criminale che aveva sul territorio fino a pochi mesi addietro.

La condanna definitiva, a cui  si è data esecuzione, è scaturita da un’indagine di p.g. avviata nel 2008, sotto la direzione della DDA di Napoli, dalla polizia di stato sul territorio del comune di Giugliano, che si concluse con l’operazione denominata “mattone selvaggio”, che portò all’arresto di 18 persone tra vigili urbani, imprenditori e tecnici del predetto comune per i quali sono stati chiesti ben 134 anni di reclusione, con la confisca di beni per alcuni di loro e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Le indagini, effettuate da personale della polizia di stato, evidenziarono un sistema di tangenti pagate da privati e imprenditori tra cui il Nobis ai vigili urbani e responsabili dell’ufficio tecnico del comune di Giugliano in Campania, per poter realizzare opere edilizie abusive e prive delle dovute autorizzazioni.

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