Casal di Principe

La Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini a Casal di Principe

Un grande segnale di speranza e di rinascita, ma anche di vicinanza delle istituzioni in un territorio che per troppo tempo ha dovuto fare i conti con la presenza della camorra cioé di quell’anti-stato che si è sostituito e rafforzato proprio lì dove le istituzioni non sono così forti e presenti.

Questo il segnale lanciato dal Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, presente alla presentazione del progetto di riutilizzo del bene confiscato di via Giacosa a Casal di Principe. Proprio sul concetto di anti-stato, la Presidente della Camera si è soffermata dicendo: “Bisogna lottare, così come stiamo facendo oggi in questo bene, per dimostrare che possiamo offrire un’alternativa valida perché con l’anti-stato non c’è alcun futuro”,  dando poi merito anche alle persone che stanno “rialzando la testa rispetto ad un sistema che rischiava di condannare un intero territorio”. La Boldrini ha infine ricordato: “A volte sembra che la condizione di questo territorio sia irrisolvibile ed invece bisogna invertire il paradigma. Si può fare e, quando si fa, però, la scommessa è altissima e la responsabilità è di tutti. Perché qui non ci possiamo permettere di fallire”.

Questa è una giornata di festa perché, con la consegna di questo bene, diamo un forte segnale di rinascita” ha affermato il sindaco Renato Natale, presente alla cerimonia per fare gli onori di casa. Un segnale importante affinché queste terre non vengano ricordate solo per i fatti di camorra, ma perché comincino ad essere ricordate per “cose positive, come i nostri prodotti tipici e le tante eccellenze che ci sono sul territorio”.

Il bene gestito da Agrorinasce  – che poi lo ha assegnato al raggruppamento di imprese di cui fanno parte Agropoli Onlus, Osiride Onlus, Un fiore per la vita Onlus, Eureka Onlus – è stato confiscato a Mario Caterino ed è stato trasformato in un centro di avviamento al lavoro, grazie all’impegno costante del consorzio che ha ottenuto un finanziamento del Ministero dell’Interno e dalla Fondazione con il Sud di 183 mila euro per eseguire i lavori.

Ora il bene confiscato è un centro di eccellenza che accoglierà persone che hanno commesso reati non gravi e saranno formati (almeno 5 all’anno) per accedere al mondo del lavoro. All’interno della struttura, dove lavoreranno anche persone svantaggiate ed affette da disabilità, si svolgeranno corsi di lavorazione della ceramica e di formazione per piazzaioli e ristoratori.

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