Caserta

“La vicenda dell’Opificio tessile AOS di San Leucio: dramma occupazionale ed ipocrisia delle Istituzioni”

L’opificio tessile AOS di Piazza della Seta in S. Leucio è sottoposto a procedura di sgombero ed il 3 marzo si è presentato l’Ufficiale Giudiziario per gli adempimenti di legge.

La tragica vicenda lavorativa  degli operai AOS di San Leucio ha  riaperto il tema della tessitura a S.Leucio, suscitando enorme indignazione  per la perdita di una delle eccellenze produttive del territorio casertano e nazionale.

Il dramma Aos conferma  la costante emergenza in cui versa questo territorio e la scoperta di un cantiere abusivo nelle immediate vicinanze di Piazza della Seta sommati alle altre scelleratezze perpetrate ai danni di questo sito, fanno di S.Leucio il paradigma della inadeguatezza culturale, superficialità e opacità della classe dirigente politica e imprenditoriale locale.

Ma “non ci si può rassegnare” a che questo gioiello di un patrimonio di cultura e competenze industriali e artigianali, che farebbe ricco qualunque territorio al mondo, diventi per Caserta un problema.

E allora diventi questa l’occasione per riaprire una discussione costruttiva e inclusiva fra tutti i portatori di interesse.

Ma c’è un aspetto che colpisce, creando rabbia e il disappunto: è la sfacciata ipocrisia che caratterizza il comportamento di importanti figure istituzionali.

Il Sindaco di Caserta, da vent’anni, a vario titolo protagonista del governo cittadino ha postato sulla sua pagina facebook: ” STIAMO LAVORANDO PER EVITARE CHE LA SETA SPARISCA DA CASERTA E CHE QUALCUNO POSSA IMMAGINARE SPECULAZIONI EDILIZIE SULLE AREE INDUSTRIALI”.

Questa affermazione priva  delle indicazioni di indicazioni pratiche da mettere in atto per evitare la speculazione cozza duramente con l’annuncio della realizzazione della bretella di Piazza della Seta.

La bretella, infatti, già ampiamente contestata e ormai storicamente superata nella sua pseudo  funzionalità, rappresenta uno vero sfregio al paesaggio protetto del Vallone Civicorno e si prefigura come un  grazioso regalo in infrastrutture per chi progetta speculazioni edilizie sulle aree Industriali dismesse leuciane.

Inoltre perché non si mette mano alla modifica di quella norma del regolamento edilizio che favorisce la trasformazione delle aree industriali dismesse in aree speculative?

Il dramma è che alla fine di questo scontro di interessi…. a pagare sono sempre i più deboli, sei, dieci o quindici operai non importa: diventano lo strumento di un gioco che negli ultimi tempi finisce sempre male per loro.

Non ci possiamo rassegnare” .

(Comunicato Stampa del comitato “Cittadini per San Leucio” – via 1° Ottobre, 2 – San Leucio)

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