Aversa

Sequestro di beni per 11 milioni di euro

La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Napoli ha sequestrato beni per 11 milioni di euro ad un imprenditore aversano legato alla camorra.

Il provvedimento di sequestro riguarda beni riconducibili secondo gli investigatori a Francesco Grassia, imprenditore edile di Aversa considerato appartenente alla fazione del clan camorristico dei Casalesi capeggiata da Michele Zagaria, il super boss catturato dopo 16 anni di latitanza e oggi al 41 bis.

In particolare, si tratta del capitale sociale e del patrimonio di due imprese di costruzioni (Aversa srl e Industrial srl), delle Officine meccaniche Sessane srl, della Barca srl, della Maiora srl, della Emmegi srl (questa con sede a Napoli), di un immobile con 6 vani, cantina e garage, di un fabbricato e un immobile a Teverola, e di tre conti correnti.

La Direzione investigativa antimafia partenopea ha richiesto e ottenuto il provvedimento di sequestro preventivo a carico dell’imprenditore dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Grassia venne già arrestato nel giugno del 2000. L’imprenditore, di 70 anni, secondo le accuse avrebbe riciclato il denaro dei Casalesi, oltre a nasconderne le armi del clan, fornire appoggio logistico agli affiliati e riscuotere le estorsioni.

Inoltre, secondo gli inquirenti, Grassia negli anni novanta era impegnato anche nell’importazione di armi di vario genere dalla ex Jugoslavia.

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