Provincia di Caserta

Nominato il Commissario Prefettizio a San Prisco

A seguito delle dimissioni rassegnate da nove consiglieri comunali (Luigi Cinotti, Domenico D’Angelo, Agostino Di Monaco, Agostino Di Rienzo, Stefano Iannotta, Giuseppe Merola, Francesco Monaco, Luigi Morrone e Domenico Schiavone) sui 15 complessivi che formano l’assise locale, è stata formulata al Ministero dell’Interno proposta di scioglimento del Consiglio Comunale di San Prisco, disponendo nel contempo la sospensione del civico consesso, con la contestuale nomina del Commissario Prefettizio nella persona del dott. Vincenzo Lubrano, viceprefetto, in servizio presso la Prefettura di Caserta.

Il sindaco non ha ascoltato le nostre richieste. Qualche mese fa in una riunione di maggioranza – ha spiegato l’ormai ex assessore Gabriele Di Rienzoabbiamo firmato un documento che prevedeva un rimpasto in giunta. Abbiamo presto capito, però, che il sindaco avrebbe proceduto alla nomina dei nuovi assessori secondo un criterio che non avrebbe premiato il consenso ottenuto alle ultime elezioni. In pratica sospettavamo che Siero volesse in giunta un consigliere comunale solo in virtù di un accordo stretto con qualche politico di Santa Maria Capua Vetere. Alla nostra richiesta di rivedere quel documento approvato, il sindaco si è rifiutato. Anche la nostra richiesta di procedere all’approvazione di una commissione per istruire le pratiche edilizie non è stata presa in considerazione“.

Di diverso avviso l’ex sindaco Antonio SieroSono stato mandato a casa perché ho voluto aderire ad un principio morale. Il vice sindaco Cinotti – ha spiegato Siero – non godeva più della mia fiducia, si muoveva in modo ‘maldestro’ e lo avevamo già pregato di farsi da parte o almeno cedere la carica di vice sindaco. Luigi Morrone aveva aspirazioni di diventare assessore e non è stato accontentato. Gabriele Di Rienzo avrebbe dovuto lasciare la Giunta il 30 settembre in virtù di una rotazione che avevamo già deciso: evidentemente non voleva lasciare. Per Agostino Di Monaco la motivazione a mio avviso sta nell’incompatibilità del fratello che io ho sollevato. Il fratello è un tecnico comunale, ritenevo non potesse occuparsi di pratiche edilizie per un conflitto di interessi: lo studio tecnico intestato ad un familiare. Avrebbero potuto approvare prima il bilancio, hanno agito per interessi personali e non per la città.

 

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