Provincia di Caserta

“Botta e risposta” tra General Construction S.p.A. e Comitato del NO al biodigestore

Continua, a suon di comunicati,  l’acceso scontro dialettico tra la General Construction S.p.A., ditta incaricata della realizzazione del biodigestore di Alife nella locale area ASI, ed il Comitato NOBIOGASALIFE.

Questi gli ultimi comunicati:

Basta con l’intimidazione a sfondo sociale!

In relazione alle notizie e ad alcuni post divulgati negli ultimi giorni su alcuni popolari Social Network,  la General Construction S.p.A. non può che ribadire che la bontà del Progetto GenerAlife e il rispetto totale per il territorio ospitante sono insiti nella volontà della nostra azienda di sottoporre tale progetto alla rigida procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale. Basterebbe richiamarsi agli atti presentati, alle procedure regolarmente avviate a norma di legge presso le Istituzioni competenti a al parere favorevole in sede di Valutazione di Impatto Ambientale per evitare di scrivere e pubblicare notizie false, tendenziose e calunnianti .

Quanti in questi giorni in maniera disinvolta e strumentale stanno provvedendo a diffamare il Progetto GenerAlife e  la General Construction S.p.A. dovrebbero interrogarsi sulla base di quale studio dei documenti e/o atti giudiziari  rilasciano determinate dichiarazioni e commenti.

Senza ovviamente mettere in discussione il ruolo fondamentale degli organi  di informazione  appare in  ogni caso indiscutibile la necessità di consentire azioni di tutela dell’immagine e dei comportamenti di una Azienda  stimata e apprezzata dall’intera comunità scientifica.

Generare sospetti e lanciare a briglie sciolte l’immaginazione su presunti giochi di potere, significa scegliere la strada dell’intimidazione a sfondo sociale: non è questo il terreno di un confronto civile e democratico.  E’ un atteggiamento che, per quanto incomprensibile e non suffragato da accuse concrete, è perfettamente coerente con un clima di demonizzazione strumentalmente creato ad arte proprio da quanti hanno intenzione di sollevare inutili e dannosi polveroni. Evidentemente il clima da campagna elettorale per le prossime elezioni Amministrative ha già sortito effetti nefasti.

Pertanto, in relazione ad una discussione generatasi sui social network in seguito alla “condivisione” di un video tratto dal sito di una nota testata giornalistica, riteniamo opportuno chiarire e precisare che il dott. Alfonso Gallo, già Amministratore di General Construction SpA, non risulta in alcun modo indagato nella famosa inchiesta sulla “P4”, ma, nella stessa, risulta essere testimone e parte lesa.

Vista la facilità con cui determinati soggetti rilasciano e pubblicano quotidianamente commenti e dichiarazioni calunniose, senza nemmeno documentarsi sul Progetto, sulla storia dell’Azienda e su quella dei propri Rappresentanti, ex o attuali che siano, General Construction S.p.A. , al fine di preservare la propria immagine da dichiarazioni e da affermazioni destituite di ogni fondamento, si vede costretta a verificare eventuali profili di diffamazione e di danno del marchio aziendale: si è già proceduto a dare mandato ai propri legali di fiducia per tutti i provvedimenti del caso in sede civile e penale.

Resta intesa e rinnovata ogni disponibilità verso tutti coloro, in forma singola o associata, volessero approfondire civilmente ogni argomento ritenuto opportuno a chiarire ogni singolo aspetto relativo al progetto.

La General Construction S.p.A. continuerà, in ogni caso, a perseguire una linea di chiarezza e di trasparenza, nel pieno rispetto delle regole e delle normative vigente, tenendo al centro della propria attenzione la tutela della salute dei cittadini, così come è propria consuetudine.

In conclusione esprimiamo il più vivo rammarico per l’evidente inserimento Progetto GenerAlife tra gli argomenti oggetto di uno  squallido e degradante dibattito pre-elettorale: spiace constatare che determinate forze ed alcuni esponenti politici, spesso nascondendosi dietro profili virtuali, hanno scelto con largo anticipo la strada della demagogia presentandola come tutela delle comunità. È un brutto segnale, un modo di fare che non giova ai cittadini di Alife e dell’intero comprensorio Matesino.

(General Construction S.p.A.)

Ancora sulla cresta dell’onda la questione biodigestore proposto per Alife.

Dilaga sulla stampa la viva soddisfazione da parte della General Construction in merito alla nota della Commissione VIA. Tale soddisfazione, interpretata dalla General come un “si” della Regione non è altro che un ulteriore tassello che si va ad aggiungere alla cattiva informazione. La Società, infatti, è ormai abituata ad interpretare a suo favore la realtà: lo ha fatto fin dall’inizio, mentendo sulla reale destinazione dei terreni da acquistare. Sulla cattiva informazione ci sembra quasi di sentire quella storiella del toro che chiama cornuto all’asino.

Il parere, ne siamo sicuri, lo hanno letto bene e come hanno saputo individuare la parte favorevole avranno anche notato la montagna di criticità che noi porteremo nelle sedi opportune.

Il Comitato NOBIOGASALIFE non può che prendere atto di questa leggerezza sbandierata ai quattro venti e con altrettanto entusiasmo invita i cittadini matesini a leggere sempre con la dovuta attenzione i documenti ufficiali, così da farsi un’opinione scevra da qualsiasi strumentalizzazione. Un parere, quello in questione, pieno di elementi che al momento debito determineranno una decisione sicuramente a nostro favore. Sapevamo di affrontare una battaglia aspra e faticosa ma davanti ad avversari che perdono la calma con tanta facilità prendiamo atto che è ancora più subdola la strumentalizzazione di questa vicenda.

A questo si sono aggiunti comunicati a raffica che hanno minacciato querele a destra e a manca e hanno ripescato per l’ennesima volta la storia del confronto tra la General e la popolazione.

Il Comitato, lo ricordiamo a tutti, sta affrontando questa lotta con grande serenità perché vive sul territorio e sa bene la popolazione da che parte sta al punto che ha ricevuto tanti contributi economici che ci hanno consentito di evitare di chiedere soldi pubblici al Comune. Quelli  chiederemo di usarli per eventuali battaglie legali perché, signori della General, Alife (cittadini e Amministrazione comunale) non vuole il biodigestore. E’ sufficientemente chiaro o no?

Ci sarebbe, dicono loro, tanta gente favorevole all’impianto. Allora lo aspettiamo il confronto, ma non con la Società: il confronto lo vogliamo con i nostri “tanti” concittadini che potrebbero organizzare un Comitato per il SI’. Non vediamo l’ora!

In merito alle minacce di querele stendiamo un velo pietoso. Noi ricordiamo e conserviamo tutto: offese ricevute, proposte di incontri, delegittimazioni gratuite e puerili verso membri del Comitato. Non vi quereliamo, noi non minacciamo  nessuno. E non ci interessano nemmeno le vostre storie passate: quelli sono fatti di cronaca riportati da altre fonti (anche se molto interessanti). Come non ce la prendiamo con i mezzi di informazione locale che riportano le vostre “disinteressate” valutazioni. Noi abbiamo un solo obiettivo: difendere il nostro territorio da una operazione imprenditoriale che insegue solo gli interessi del maledetto Dio danaro e mandarvi via. Legalmente e civilmente, fuori dalla nostra terra!

(Comitato NOBIOGASALIFE)

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