Maddaloni

In manette una famiglia di usurai guidata da una 85enne

I Carabinieri della Stazione di Maddaloni, coordinati dalla Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone e di quella dell’obbligo di firma nei confronti di una quarta, ritenute responsabile del reato di usura, commesso in corso fra di loro.

La misura cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di S.M. Capua Vetere, su conforme richiesta della locale Procura, all’esito di complesse ed articolate attività di indagine, affidate ai CC della Stazione di Maddaloni, che hanno consentito di ricostruire un grave quadro indiziario a carico dei componenti di un nucleo familiare dimorante in Maddaloni, dediti all’attività usuraria.

Duranta le indagini si è accertato come gli indagati (Michela Eliseo con i figli, Ferdinando D’Angelo e Giuseppe D’Angelo, unitamente con la nuora Maddalena Razzano), avevano lucrato cospicui interessi usurari ai danni di Lucia Lombardi e Teresa Lombardi, (titolari della omonima ditta operante nel settore degli articoli casalinghi, nel comune di Maddaloni), a fronte di un prestito in denaro erogato fra il 2011 ed dicembre 2014.

Le persone offese erano ricorse al credito della Eliseo e degli altri per fronteggiare un momento di difficoltà nella gestione della propria azienda.

Sono state ricostruite le somme di denaro complessivamente date in prestito e quelle corrisposte ai presunti usurai (con interessi usurai, aventi tassi dal 30% al 106%), così come è stata ricostruita la ripartizione dei ruoli fra gli indagati: la più anziana della famiglia si è occupata della riscossione dei ratei settimanali; la nuora ha assunto la funzione di “intermediario” tra le vittime e gli usurai; i due fratelli si sono imposti quali promotori ed organizzatori della condotta delittuosa, ricorrendo anche a condotte di violenza e minaccia nei confronti delle persone offese cui rappresentavano le conseguenze cui si sarebbero esposte, ove non avessero provveduto ad onorare il debito “usuraio“.

Le indagini sono scaturite a seguito della denuncia presentata da una delle vittime ed espletate successivamente mediante mirate attività nonché attraverso perquisizioni domiciliari utili a rinvenire documenti contabili riportanti l’elenco dei malcapitati e le relative somme da riscuotere.

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