Cronaca

Il camorrista Michele Ferraro condannato a 16 anni di reclusione

I Carabinieri della Stazione di Cesa hanno eseguito un ordine di esecuzione per la reclusione per complessivi 16 anni in relazione ai reati di tentato omicidio, estorsione e reati in materia di armi, emesso dalla Procura Generale della Corte di Appello di Napoli nei confronti del 39enne Michele Ferriero (nella foto), residente in Cantù (CO) e domiciliato in Cesa ove era già sottoposto alla detenzione domiciliare per ragioni di salute.

L’arrestato, esponente del sodalizio criminale “Clan camorristico dei Casalesi, Fazione Bidognetti, gruppo Caterino – Ferriero”, è stato rinchiuso nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Ferriero fu coinvolto in un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 8 indagati (sette in carcere ed uno agli arresti domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di associazione di tipo mafioso, estorsioni in concorso consumate e tentate lesioni personali aggravate, detenzione e porto di armi aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, condotta dal 2008 al 2012 consentiva di attribuire i ruoli dei singoli affiliati all’interno dell’associazione camorristica del clan camorristico “dei Casalesi  – gruppo Caterino-Ferriero”, referenti nel territorio per il Comune di Cesa.

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