“Caro Sindaco Marino, averlo chiesto in campagna elettorale – inizia così una lettera aperta inviata al neo sindaco di Caserta da parte di Pasquale Sarnelli a nome del Comitato Pro Università di Caserta – avremmo trovato facile condivisione da parte di tutti i candidati, per non dire poi di quelli al ballottaggio.
Per questo lo chiediamo solo oggi, ad urne chiuse, anche perché il “più deputato dei deputati” a promettere e mantenere vero impegno in merito è, oggi, il nostro nuovo Sindaco. Lei, appunto.
Ci riferiamo all’impegno per il completamento del Policlinico.
Il suo naufragio e il suo fallimento – continua Sarnelli – non solo restringerebbe e penalizzerebbe ulteriormente le condizioni socio-sanitarie in cui si dibatte il casertano tutto, ma, soprattutto, sancirebbe il consolidamento di una crisi profonda nella quale il nostro territorio provinciale si dimena e si aggroviglia da sempre in una spirale senza fine intrisa di illegalità e devastazioni ambientali..
Conclamata da tempo la deindustrializzazione dei nostri territori, importata, ma mai radicatasi – Italtel, Indesit Face Standard, Texas, Saint Gobain, 3M, Pierrel, Matese, ATI, e tant’altre; conclusa la devastazione delle nostre città, specie quella del Capoluogo offeso da una urbanizzazione incontrollata, miope, deleteria, e violato da attività estrattive diffuse e incontrollate; verificata la nostra incapacità di sfruttare le due ultime occasioni rimaste: l’accordo di programma per la Saint Gobain di bulzoniana memoria ed il Macrico, oggi ci connotiamo sempre più come città eterna, eterna a rimanere nelle ultime posizioni delle classifiche annuali del benessere e della vivibilità.
Si attivi da subito Sig. Sindaco per ridare una speranza, se non un possibilità, a questa nostra derelitta città perché, dopo il Policlinico, potrà seguire altro: occupazione, sviluppo, rilancio socio-economico e culturale, Juvecaserta, Casertana, ritorno dei nostri giovani emigrati, di quei valenti giovani che solo nel mio condominio ben 12 su 15 vivono precariamente in altre città con gran tristezza delle famiglie.
Faccia tesoro – prosegue la lettera aperta – che l’ingordigia e la miopia istituzionale regionale è deleteria e sconvolgente e che la prassi dell’accaparramento del napolicentrismo, oggi associato al salernalismo delucano , non guarderà in faccia nessuno.
Avvii un’azione forte, forte più di quella che si attuò per portare questa mortificata università casertana – ora neanche più SUN – a Caserta.
Scenda in piazza e non abbia paura di restare solo come non la ebbe il nostro V. E Raffaele Nogaro quando affrontò la miopia e la dabbenaggine di tanti altri – ministri, senatori, onorevoli, consiglieri regionali, sindaci e lo stesso consiglio Comunale di Caserta – tutti succubi e venduti alla politica locale compromessa e pregna di intrallazzi, scambi e vendite.
Non ci risponda, caro Sindaco, con frasi di cortesia, ma agisca subito, d’istinto e di impeto e, alla testa del Neo Consiglio eletto, trascini tutta la sua Città.
Avvertiamo – come da tempo denunciamo – la sensazione e la certezza che – conclude il Comitato – il completamento prossimo dell’Ospedale Loreto Mare e l’approvazione ministeriale del nuovo nome della SUN in Università della Campania (invece che in quello di Caserta) diventi il prodromo e l’occasione del trasferimento del Policlinico casertano in quel di Napoli, dal che verrà la nostra morte socio-economica.
Non ci tradisca ora, Preg.mo Sindaco!
Se prima Le sarebbe stato facile solo promettere, ora diventi segno reale e tangibile d’azione e di vertenza, così che si possa vincere quella dannazione di leggere ancora per molto tempo la RASSEGNAZIONE negli occhi dei nostri figli esuli.
Distinti Saluti”.