Cronaca

La Caserta che lavora piange la scomparsa di “Don” Franco Leuci

E’ stato davvero “un fulmine a ciel sereno” che ha scosso e commosso l’intero circondario casertano!

Stiamo parlando del suicidio di Franco Leuci, il 77enne titolare dell’omonimo ed ipernoto caseificio, sito sulla via Nazionale Appia a Casagiove, a poca distanza dal casello autostradale di Caserta Nord.

Lavoratore instancabile, “Don Franco” – come era conosciuto e chiamato affettuosamente da tutti – si è tolto la vita la notte tra giovedì e venerdì scorsi sparandosi un colpo di pistola alla tempia. Eppure nulla faceva, neanche lontanamente, presagire ciò che poi si è consumato.

Apprezzato operatore commerciale, Don Franco, grazie alle sue doti professionali ed al lavoro a cui si era dedicato sin da giovanissimo, era riuscito a creare un “piccolo impero” nel campo alimentare, soprattutto grazie alla sua famosa “mozzarella di bufala”, conosciuta ed apprezzata anche oltre gli angusti confini provinciali.

Apparentemente burbero e dai “modi spicci”, Franco Leuci era invece una persona affabile e disponibile, amante dell’ironia e dello sfottò. Legatissimo alla professione ed alla sua famiglia, poco meno di un mese fa aveva con gioia festeggiato i suoi cinquant’anni di matrimonio.

Ciò nonostante, Don Franco sta evidentemente covando dentro di sé “un fuoco” che lo ha poi convinto all’estremo gesto, compiuto in perfetta solitudine all’interno del suo caseificio, non prima di aver scritto una lettera, indirizzata alla famiglia, per tentare di spiegare le motivazioni della sua scelta.

Don Franco, definendosi un “leone stanco”, ha scritto di essere stufo ed oppresso dalla burocrazia, dai controlli sempre più frequenti, dal carico crescente di tasse ed oneri da pagare, dopo sessanta di attività e di lotte per tenere in piedi il suo negozio, attività che avevano finito per rendere sempre più frenetica ed insopportabile la sua vita. Da qui la decisione di “darci un taglio, facendola finita”.

E, dopo aver scritto le sue ragioni, Franco Leuci, con quella metodica che ha caratterizzato sempre la sua vita, si è seduto sulla sua abituale poltrona, ha steso un lenzuolo sulla sua scrivania, ha preso un asciugamani con cui si è coperto il volto e ha premuto il grilletto.

La prima a rendersi conto della tragedia consumatasi è stata la moglie Maria Laura che, non vedendo rientrare a casa il marito a tarda sera, si è recata al caseificio. Immediatamente è scattato l’allarme. Sul posto si sono precipitati i figli, le forze dell’ordine, il 118, ma non si è potuto fare altro che constatarne il decesso e disporre, da parte del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, il trasferimento del cadavere all’istituto di medicina legale dell’Ospedale di Caserta “Sant’Anna e San Sebastiano” per l’esame autoptico..

Insieme agli uomini della questura, sul posto sono giunti anche gli specialisti della polizia scientifica per effettuare i rilievi del caso e repertare tutti gli elementi utili all’indagine, compresa la pistola.

Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, il portoncino adiacente il caseificio era aperto, ma non vi era alcun segno di effrazione.Nessuno nelle vicinanze si è accorto di quanto era avvenuto all’interno del locale commerciale, anche perché, di fronte, all’interno di un lounge bar, si stava svolgendo una festa di compleanno con oltre 30 persone, inconsapevoli che, proprio mentre festeggiavano, a pochi metri il noto commerciante si toglieva la vita.

                                                                                   leuc

Nonostante l’ora tarda (l’allarme è scattato poco dopo la mezzanotte), la drammatica notizia si è subito diffusa e molte persone si sono radunate all’esterno dell’attività commerciale presidiata dalla polizia. Ed all’alba, all’esterno del caseificio, si è formata una vera e propria folla, con l’arrivo degli ignari dipendenti, recatisi normalmente al lavoro per avviare nel laboratorio la produzione di mozzarella, e di tutti i commercianti che ben conoscevano e stimavano Franco Leuci.

Tutti accomunati da un immenso dolore ed una grande commozione. Ed è questo il clima che si è vissuto anche durante lo svolgimento dei funerali avvenuti ieri mattina nella chiesa di San Michele a Casagiove con la SS. Messa concelebrata da don Stefano Giaquinto e da un sacerdote vicino alla famiglia Leuci.

Una folla che si è stretta in un affettuoso abbraccio verso la moglie Maria Laura ed i figli Germano, Teresa e Fedele a cui ora è delegata in toto la gestione del piccolo impero “Leuci” con i tre punti vendita.

Di Don Franco rimane il ricordo indelebile in quanti lo hanno conosciuto, apprezzato ed amato, soprattutto i suoi dipendenti a cui mai ha voluto far mancar nulla al punto tale che, prima di compiere il gesto estremo, si era preoccupato in mattinata di pagargli già le tredicesime in modo da non creare loro problemi e, nel contempo, non lasciare conti in sospeso.

Come sempre, un galantuomo, fino alla fine!

 (Vincenzo Gazzillo)

Condividi!