Provincia di Caserta

Ponte Margherita: “botta e risposta” tra Comitato “Pro Ponte” e Provincia di Caserta

Amaro appare oggi uno dei concetti salienti presente nelle più di 80 pagine di relazione in riferimento alle prove di carico effettuate sul Ponte Margherita: “Da tutte queste valutazioni, che evidenziano un comportamento perfettamente elastico, se ne deduce che il carico di 20 t è sopportabile dalla struttura in estrema sicurezza”. “Ma come si suol dire “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”” così esordiscono i componenti del Comitato Pro Ponte ancora in attesa di risposta dopo aver chiesto l’apertura al transito del Ponte Margherita.

E’ sconcertante – aggiungono dal Comitato – quanto sta accadendo in queste ore. Nonostante il Comitato abbia consegnato alla Provincia la relazione con allegata la dichiarazione di transitabilità del ponte, a firma dell’Ing. Settimo Martinello, l’Ente di Corso Trieste non solo tace, ma pubblica con noncuranza ed a firma dell’Ing. Antonino Del Prete, lo stesso che ordinò la chiusura del viadotto esattamente un anno fa, l’avviso dell’apertura delle offerte economiche concernenti il Bando in corso”. Apertura delle buste in programma per il 9 gennaio 2017, come si legge dall’avviso pubblicato sul sito della Provincia.

Neppure di fronte all’evidenza, dunque, sembrano intenzionati a fermarsi e ad aprire, per il bene di tutti, un ponte rimasto ingiustamente – ormai è ufficiale! – chiuso da un anno. La procedura aperta per l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza del Ponte Margherita è dunque ancora valida, “si vogliono portare avanti – tuonano dal Comitato – una serie di interventi “inutili” per poi ottenere la riapertura ad una sola corsia, cosa che potrebbe essere fatta immediatamente, come hanno scritto nero su bianco gli esperti”.

Ha dell’assurdo infatti il dettaglio non irrilevante secondo cui, a seguito dei lavori progettati dalla Provincia, il ponte riaprirebbe ugualmente ad una sola corsia per poi essere definitivamente richiuso tra due anni. Totalmente ignorate dunque, le certificazioni molto più che autorevoli (chieste e pagate dai componenti del Comitato) che dichiarano la transitabilità del Ponte alle stesse condizioni, quindi ad una corsia, senza la necessità di effettuare lavori.

La cosa ancora più grave – aggiungono dal Comitato –  è che dalle certificazioni prodotte dai tecnici incaricati dalla Provincia i “veri” problemi del Ponte (oltretutto attribuibili ad un totale stato di abbandono e dunque alla mancata manutenzione) non sono neppure menzionati e addirittura c’è difformità con i disegni stessi. Abbiamo sperato – conclude il Comitato – in un dialogo per il bene di tutti, ma siamo costretti a rivolgerci perciò alla Procura della Repubblica” .

Stavolta però, a seguito evidentemente dell’ipotesi minacciata dal Comitato di adire le vie legali, la risposta da parte dell’Ente Provincia di Caserta non si è fatta attendere ed è arrivata dal massimo rappresentante e cioé il Presidente f.f. Silvio Lavornia che è anche Sindaco di Dragoni, paese casertano confinante proprio con il Ponte Margherita.

“L’attività di disinformazione posta in essere da parte del Comitato Pro Ponte – afferma il Presidente f.f. – rasenta il ridicolo ed appare tanto più grave quanto più fonte di procurato allarme e di disordini di cui, già nelle prossime ore, sarà informata sia la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che il Prefetto di Caserta.

Diffondere notizie false e tendenziose, tese unicamente a ingenerare facili illusioni nei cittadini e, nel contempo, a screditare l’operato di una Istituzione qual è la Provincia e l’immagine dei suoi vertici e dei suoi dirigenti, è un reato di cui il Comitato Pro Ponte e taluni suoi componenti, si è reso responsabile a più riprese con accuse, offese e diffamazioni di cui saranno chiamati a rispondere nelle sedi opportune.

Tanto più grave ed inaccettabile è l’opera di mistificazione portata avanti fino ad oggi dal Comitato che, addirittura, in una delirante nota stampa diffusa poco fa e che segue i fantasiosi comunicati precedenti, sostiene che i lavori di messa in sicurezza di Ponte Margherita banditi e prossimi all’aggiudicazione da parte della Provincia, porterebbero alla riapertura parziale e ad una sola corsia del cavalcavia. 

Niente di più falso – continua Lavornia – atteso che l’opera di alleggerimento del ponte che sarà eseguita da qui a qualche settimana, una volta terminata, consentirà la ripresa del transito pedonale e veicolare sull’intera infrastruttura e non solo su di una parte della stessa, come vorrebbe invece il Comitato.

Piuttosto, sarebbe curioso sapere chi dovrebbe ascoltare la Provincia: Forse un Comitato che non legge neppure gli atti a corredo della gara? Forse un Comitato che dice tutto ed il contrario di tutto e che, negli ultimi mesi, ha cambiato versione e posizione almeno una trentina di volte sulla necessità di riaprire il Ponte Margherita, secondo le convenienze del momento e le strumentalizzazioni politiche tuttora in atto? Forse la Provincia dovrebbe prendere per  buona una relazione tecnica redatta sulla base di semplici prove manchevoli di qualsiasi verifica preliminare di sicurezza?

Siamo seri e responsabili e, se proprio il Comitato vuole andare in Procura, vada – prosegue il Presidente della Provincia – a denunciare il fatto che ha eseguito prove di carico su una sola corsia (!), senza aver fatto prima gli esami sulla resistenza dei materiali di cui è composto il Ponte (sic), e con una dichiarazione di transitabilità valida per soli 6 mesi, scaduti i quali si dovrebbero ripetere i controlli.

Solo per mero scrupolo e senso di responsabilità, l’Ente ha convocato per il 4 gennaio il Comitato Tecnico-Scientifico per sottoporgli i risultati delle prove di carico a dir poco parziali e limitate ad una sola corsia fatte eseguire da tale Osservatorio Pro Ponte, le cui conclusioni finali non fanno altro che avvalorare la tesi della Provincia e dei suoi tecnici e confermare l’urgenza di intervento e ripristino delle condizioni minime di sicurezza della infrastruttura che da tempo è stato programmato, ma rallentato dall’ostruzionismo dello stesso Comitato.

La verità è una sola, per riaprire oggi Ponte Margherita ad una sola corsia come chiede il Comitato bisognerebbe un costo immediato di oltre 60 mila euro in segnaletica e accorgimenti vari, poi rifare le prove di carico fra 6 mesi e poi dopo ulteriori 6 mesi, semmai richiuderlo per far eseguire i lavori di messa in sicurezza, il tutto a carico di chi? Della Provincia ovviamente e, quindi, di tutti i contribuenti visto che il Comitato se ne laverebbe di sicuro le mani.

Lo sanno i signori del Comitato che tutto ciò sarebbe un reato penale e contabile e prefigurerebbe un danno erariale?

E allora vadano a denunciare tutto ciò in Procura  – conclude il Presidente f.f. Lavornia – se proprio vogliono perdere altro tempo, non saranno di certo le loro minacce ad intimorire la Provincia o, peggio ancora, a fermare la procedura di gara che responsabilmente sarà portata a termine per riaprire davvero il Ponte e dare una risposta seria e concreta ai cittadini della media Valle del Volturno. Basta con le dolci illusioni miste a grosse bugie, stop a giochetti e polemiche di bassissima lega, è il momento di fermare chi genera solo confusione e diffonde frottole megagalattiche”. 

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