Provincia di Caserta

“Il mio nome è Bond, James Bond ed appartengo all’ASL Caserta”

Oramai quella dei cosiddetti “furbetti del cartellino” sta diventando talmente una fissazione patologica che prevale su qualsiasi altro problema – e ve ne sono di tanti altri ben più gravi nella sanità casertana a carico delle collettività locali di cui nessuno “si cura” – da rendere insonni le notti dei vertici aziendali dell’A.S.L. Caserta.

Al posto però di qualche salutare “goccina” di sonnifero, il rimedio del Direttore Generale dell’A.S.L Mario De Biasio è stato quello di “escogitare” un provvedimento che dovrebbe entrare in funzione a breve: l’idea “folgorante” – è proprio il caso di scrivere! – per sconfiggere l’assenteismo è quella di sostituire l’attuale badge marcatempo elettronico con un sistema che rileva le impronte digitali.

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Nonostante le veementi proteste di tutte le sigle sindacali e l’incredulità di tantissimi dipendenti (soprattutto sulla legittimità legale e costituzionale di rilevare e quindi schedare le impronte digitali), pare che il nuovo sistema abbia ricevuto il parere favorevole da parte del Garante della Privacy e, conseguentemente, l’Asl di Caserta starebbe acquisendo le attrezzature necessarie – il costo totale del sistema si vocifera sia di circa 20mila euro – per avviare a breve un’apposita sperimentazione. Pertanto, entro il mese corrente di maggio, almeno una parte dei dipendenti dovrebbe documentare la loro presenza in servizio tramite rilevazione delle impronte.

Terminata poi la sperimentazione (che rappresenterebbe un vero e proprio test per l’introduzione del sistema in altri uffici pubblici), entro 3-4 mesi tutte le strutture dell’Asl saranno dotate del nuovo sistema e dei nuovi badge.

James Bond ed ASL Caserta

Visto quindi l’andazzo alla 007, a questo punto è probabilmente lecito domandarsi quando sarà ipotizzata l’introduzione obbligatoria di un braccialetto elettronico personalizzato da applicare, caso mai, alla caviglia di ogni singolo dipendente…

E, nella malaugurata ipotesi che neanche questo dovesse funzionare, perché allora, così come nei nostri amici a quattro zampe,  a tutti i  dipendenti  – beninteso: A tutti! Anche cioè ai vertici dirigenziali di vario livello attualmente esonerati dal dover utilizzare il badge… – non impiantare un “comodo” microchip sottocutaneo?

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