Provincia di Caserta

Agrocepi: bene il Psr Campania, ma è ora di aprire a modifiche su agroenergie

Il Programma di sviluppo rurale della Campania 2014/2020 finanzierà tutte le domande ammissibili dei primi bandi sulla misura 4 (investimenti) e 6 (giovani). Lo ha annunciato recentemente il consigliere per l’agricoltura del presidente della Regione Campania, Franco Alfieri che ha anche ribadito la volontà di continuare la sua campagna di ascolto delle istanze del mondo agricolo campano, in vista di ulteriori modifiche al Psr Campania 2014/2020.

Pronta la risposta del presidente nazionale di Agrocepi, Corrado Martinangelo: “Valutiamo positivamente che il Psr Campania abbia trovato un assetto migliore grazie alle modifiche intervenute e che si proceda nella liquidazione degli aiuti a favore delle aziende agricole e agroalimentari: a questo punto, vista la disponibilità, chiederemo ancora all’assessorato all’agricoltura di por mano a modifiche del testo del Psr che rendano più facilmente finanziabili gli impianti agro energeticiTali richieste saranno illustrate – conclude Martinangelo – in un incontro che avremo il prossimo 5 luglio con il consigliere Alfieri, che ringrazio per la disponibilità”.

Attualmente il Psr Campania, come altri programmi italiani, limita il ricorso al finanziamento degli impianti agro energetici – biogas e biomasse – a quelli destinati all’autoconsumo delle singole aziende.

Tale limite attuale – spiega Francesco Cicalese, responsabile nazionale del dipartimento agro energie di Agrocepi – è frutto di una forzatura interpretativa del  Regolamento Ue 1305/2013 del Parlamento e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che regola il sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), il quale impone che il cofinanziamento europeo riguardi solo l’approvvigionamento energetico del settore agricolo. Questo – afferma Cicalese – non può significare automaticamente l’imporre ad ogni azienda di limitare la progettualità ad impianti da autoconsumo, di taglia piccolissima e poco convenienti, come accade in Campania ed in altre regioni”.

Il responsabile del dipartimento agro energie di Agrocepi propone pertanto che “Regione Campania stimi il fabbisogno energetico dell’intero settore agricolo e cofinanzi un plafond di impianti agro energetici di potenza e producibilità elettrica annua complessiva non eccedenti tale fabbisogno, pratica sicuramente consentita dal legislatore europeo, e rispettosa anche dell’eventuale volontà dei singoli imprenditori agricoli di costruire eventuali impianti da autoconsumo.”

Tale soluzione avrebbe numerosi vantaggi. “In questo modo sarebbe possibile sostenere impianti in grado di fornire energia al Gse, venendo incontro alla prima necessità delle aziende agricole l’essere competitive – conclude Cicalese – e compenserebbe la tendenza di molte aziende agricole ad essere tanto energivore quanto non in grado di produrre la biomassa necessaria a produrre l’energia consumata, come quelle serricole”.

 (Mimmo Pelagalli)

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