La Campania brucia e Caserta, purtroppo, non è da meno.
Ai roghi che stanno consumando il Vesuvio fanno da contraltare gli incendi che stanno distruggendo le colline della provincia casertana e dello stesso capolugo. E non solo!
Non si sono ancora “spenti” gli echi del pauroso incendio divampato all’interno del sito di stoccaggio dei rifiuti dell’«Ilside»a Bellona in località Ferranzano. Una lunga colonna di fumo nero di ingenti proporzioni che ha persino annerito il cielo fino ad estendersi in tutto il territorio e che ha creato non poche preoccupazioni negli abitanti del circondario, preoccupati per la sua tossicità.
Nel capoluogo le fiamme, dopo aver lambito la tangenziale che cinge la citta, sono divampate anche in alcuni terreni incolti tra via Borsellino e via Falcone, a ridosso dei palazzi e del centro di accoglienza per i migranti, creando non pochi disagi. Senza dimenticare la collina ove sorge il Santuario di San Michele Arcangelo, al di sopra della città di Maddaloni ove per circa una settimana si sono alternati più incendi in svariati punti.
Difficile ipotizzare in questi casi un carattere non doloso dei roghi.
Ora tocca alle colline che cingono le frazioni di San Leucio e della Vaccheria, già colpite nello scorso week-end, tornare ad essere nuovamente preda delle fiamme.
Lo “spettacolo” che si presenta agli occhi degli abitanti è a dir poco sconcertante e terrificante, con tutta la parte nord del capoluogo sommerso da una fitta ed acre nuvola di fumo nero che rende difficile viabilità e respirazione. E tornano anche ad essere a rischio il Belvedere e l’Oasi del WWF del bosco di San Silvestro.
Numerose squadre dei Vigili del Fuoco sono a lavoro per tentare di circoscrivere i roghi che, alimentati da una piccola, ma costante brezza, sono divampati in più punti, rendendo assai difficoltosa l’opera incessante di spegnimento da parte degli addetti che hanno finora effettuato più di 30 interventi in tutta la provincia per cercare di spegnere incendi di sterpaglie e boschi.
