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Ario Costa a “Cestisticamente Parlando”

Ario Costa è intervenuto a “Cestisticamente Parlando”, il magazine di Radio PRIMARETE Caserta condotto da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Mario della Peruta ed Eugenio Simioli (con la regia di Imma Tedesco), in onda ogni martedì dalle 19:00 sui 95.00 MHz FM e in streaming su www.radioprimarete.it. Replica il giovedì alle 0.05, in podcast sulla pagina Facebook “Cestisticamente Parlando-Radioprimarete” e sul canale YouTube “Cestisticamente Parlando“.

La parte bassa della classifica di Lega A sarà occupata da tante squadre, inclusi voi che siete stati molto sfortunati domenica scorsa a Venezia…
Sicuramente un po’ di sfortuna ci può essere, ma bisogna stare molto attenti ai particolari perché ci sono un gruppo di squadre che lotteranno per la retrocessione. La sfortuna esiste, ma non bisogna dare delle responsabilità alla fortuna o alla sfortuna, nella lotta per la salvezza la cura dei particolari farà la differenza“.

Nel gruppo di squadre che lottano per la permanenza, Pesaro sembra quella con meno distrazioni “esterne”…
Al di là delle distrazioni, ritengo che sia molto difficile perché tutte le squadre in lotta per la permanenza (Pistoia, Varese, Capo D’Orlando) sono attrezzate ed allenate da buonissimi allenatori, hanno storie ed ambienti alle spalle positivi. E’ vero che noi abbiamo un’esperienza e consapevolezza in più nel lottare per la salvezza, ma è anche vero che manca un intero girone dove molto probabilmente qualche squadra si rinforzerà e farà di tutto per mantenere la categoria. C’è bisogno ancora di qualche partita prima di capire effettivamente chi lotterà per la permanenza“.

E’ previsto a stretto giro un vostro intervento sul mercato?
Siamo stati sfortunati quest’estate quando un nostro giocatore (NdR: Zak Irvin) improvvisamente ha deciso di abbandonarci e di non giocare più a pallacanestro, poi abbiamo trovato il sostituto, si è fatto male e lo abbiamo rimpiazzato. Bisogna vedere cosa succederà tra qualche partita, ma al momento lo escludo“.

Pesaro è una squadra attenta ad utilizzare il budget a propria disposizione, ma in molti dimenticano che fare la Serie A costa ed in questo momento storico non è facile reperire risorse…

Credo che la nostra mentalità come società è prima salvaguardare il patrimonio della società, perché non possiamo permetterci di far andare i conti in rosso per vincere 1-2 partite in più. Quindi, a costo di rischiare molto, dobbiamo cercare di fare il massimo non sforando di un euro il nostro budget. Per il momento sta andando bene, soffriamo, ma questa è la nostra mentalità, andiamo avanti per questa strada a costo di rimetterci un campionato, però saremo una società che potrà retrocedere con orgoglio e dignità“.

C’è un po’ di confusione tra Lega e FIP sull’eleggibilità dei giocatori. Il suo pensiero a riguardo, compresa anche la questione palazzetti?
Partendo dai palazzetti, credo che sia un problema che riguarda tutti gli sport e non solo la pallacanestro. Purtroppo ci sono ancora gli stadi del ’90 che sono vecchi, da rivedere e da rifare, a Roma non riesce a decollare la costruzione del nuovo stadio, quindi figurarsi se noi riuscissimo a costruire un nuovo palazzetto. Bisogna ragionare con attenzione, sono d’accordo che il nostro futuro passi anche da questo, ma bisogna dare anche tempo alle città di organizzarsi per tempo. Sul resto, quello che abbiamo specificato nel comunicato dice tutto. E’ un momento in cui si sta discutendo con la FIP, tutti stiamo lavorando per il bene della pallacanestro, ognuno ha i suoi problemi e i suoi interessi e tutto deve coincidere, credo che si arriverà ad una conclusione“.

Tutti questi argomenti rientrano anche nel problema della mancata uguaglianza fiscale tra i vari paesi europei e ciò determina un aumento notevole del costo annuale di un giocatore professionistico (in Italia costa 150.000 dollari, mentre in Spagna 110-120.000)…
L’idiozia totale in questo caso è stata quella di diventare professionisti perché nessuno ci ha costretto a farlo. Tutto il resto è un argomento che necessiterebbe di un convegno. Se la Lega fosse disponibile a passare al dilettantismo, il Governo in questo momento sarebbe disposto a farcelo fare? E’ un argomento molto complicato e delicato“.

(Redazione Cestisticamente Parlando)

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