Cronaca

Tu mi interroghi ed io ti accoltello

Una vicenda sconcertante che fa balzare ancora una volta il territorio casertano all’ “attenzione nazionale” per l’ennesima violenza che ha scioccato un’intera collettività.

Stiamo parlando dell’accoltellamento subito da una professoressa dell’Istituto Tecnico Professionale “Ettore Majorana” di Santa Maria a Vico da parte di un suo allievo diciassette (diverrà maggiorenne a dicembre prossimo).

La docente – la 54enne Franca Di Blasio, residente a Montesarchio (BN) – interroga il ragazzo residente ad Acerra nel tentativo di fargli recuperare un’insufficienza, ma il giovane si rifiuta.

Ne nasce una discussione al culmine della quale il diciassettenne, tra l’incredulità dei suoi compagni di classe, tira all’improvviso fuori dalla tasca un coltello a serramanico e l’aggredisce.

Mira al volto dell’insegnante e la colpisce sulla guancia sinistra, sfregiandola con un taglio che va dall’occhio sinistro fino alla rima labiale della bocca.

La donna è immediatamente soccorsa e trasportata d’urgenza all’Ospedale di Maddaloni ove i sanitari, nel medicarla ed applicarle ben 32 punti di sutura, la giudicano guaribile in 15 giorni con prognosi non riservata.

In Ospedale accorrono le due sorelle della professoressa, anche loro insegnanti: Carmen, presso il  liceo scientifico di Montesarchio, ed Assunta, alle elementari di S. Maria a Vico.

( Franca Di Blasio )

Pare che la Di Blasio, prima di essere trasportata al nosocomio maddalonese, abbia addirittura trovato il tempo di dire a caldo alla direttrice scolastica Giuseppa Maria Sgambato, sorella della deputata Camilla: “Non faccia del male a quel ragazzo! Madonna mia, non ce l’ho fatta a cambiarlo”.

Nel frattempo il diciassettenne, dopo aver compiuto l’insano gesto, è scappato allontanandosi dall’istituto per cercare rifugio in un bar nelle vicinanze della scuola. Ma i carabinieri, prontamente intervenuti, lo hanno immediatamente rintracciato e preso in consegna. I militari hanno anche recuperato il coltello in un corridoio della scuola e constatato che, completamente aperto, raggiungeva una lunghezza di 15 centimetri.

In caserma il giovane è stato accusato di lesioni aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere ed il PM del Tribunale dei minori Ugo Miraglia del Giudice ne ha disposto il fermo presso il Centro di Prima Accoglienza minorile dei Colli Aminei a Napoli.

Toccherà ora agli inquirenti ricostruire nei dettagli l’accaduto e stabilire se vi sia stata o meno premeditazione da parte del 17enne recatosi a scuola con il coltello in tasca.

Intanto, con una nota pubblicata sulla pagina facebook della scuola, gli studenti del “Majorana” hanno scritto “Intendiamo assolutamente dissociarci  e condannare l’atto di violenza di cui si è reso protagonista uno studente del nostro istituto. Il gesto ci lascia amareggiati e stupiti. Esprimiamo il nostro affetto alla nostra professoressa ed all’intero corpo docente che quotidianamente si prende cura di noi, non solo istruendoci, ma soprattutto educandoci al rispetto delle regole e delle persone“.

Sicuramente quello dei ragazzi è stato un beau geste, ma che certo non basta a lenire la gravità di un atto incivile di estrema e gratuita violenza ai danni di chi cerca di fare al meglio il proprio dovere per insegnare ai giovani l’inserimento nella società.

E’ stato difatti uno sfregio permanente all’istituzione scolastica ed alla collettività, senza dimenticare le responsabilità pesantissime della famiglia del minorenne il cui padre è il titolare di una nota rivendita di autovetture ad Acerra.

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