Undici attivisti del Comitato “Mai più Ilside” che si battono per ottenere la messa in sicurezza dell’ex sito di stoccaggio, oggetto di un incendio quasi sicuramente di matrice dolosa avvenuto lo scorso luglio, sono stati denunciati dal sindaco di Bellona per interruzione di pubblico servizio.
Secondo quanto comunicato dai portavoci del Comitato, gli attivisti si recarono lo scorso 29 novembre presso il Comune, durante l’orario di ricevimento del sindaco, per avere accesso ad un documento amministrativo che spiegasse il perché non sia stata emessa alcuna ordinanza in danno in seguito all’incendio. “Non fu interrotta alcuna attività e sarebbe stato impossibile fra l’altro visto che decine di carabinieri giunsero immediatamente sul posto. Nell’arco della mattinata ricevemmo il documento. Tutto avvenne in modo pacifico, come da sempre agisce il comitato Mai Più Ilside“, assicurano dal Comitato.
Il comitato chiede che il sindaco emetta un’ordinanza in danno nei confronti della società proprietaria del sito per costringerla ad effettuare le attività di bonifica e messa in sicurezza. La legge impone queste attività dopo 30 giorni, ma a distanza di nove mesi dall’incendio nulla è stato fatto.
“Regione e Comune continuano in un assurdo rimpallo di responsabilità e intanto il sito è a oggi abbandonato, con rifiuti combusti lasciati sul posto che ancora fumano e che rischiano di generare un nuovo incendio” dicono i rappresentanti del Comitato.
“Le intimidazioni non fermano la lotta dei cittadini e comitati impegnati per la difesa del territorio e della salute pubblica, contro ogni forma di speculazione ecomafiosa. Se difendere la terra è reato, allora denunciateci tutti!“.
Il Comitato annuncia una manifestazione per il 14 aprile prossimo a Bellona per dire che “le lotte ambientali e i comitati non si criminalizzano” e per ribadire la richiesta di messa in sicurezza e bonifica definitiva del sito.
Sulla vicenda la Procura di Santa Maria Capua Vetere sta svolgendo indagini.
( Francesco Capo )
