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La giunta comunale casertana autorizza Penzi a costruire in zona “D3”

Penzi ci “ripensa” ed il sindaco Carlo Marino gli da l’imprimatur!

E’ questo, in estrema sintesi, il senso del comunicato diffuso dal gruppo consiliare di “Speranza per Caserta” il cui testo integrale è il seguente:

Apprendiamo dall’Albo Pretorio del Comune che, con permesso a costruire n. 39/2018, la C.D.E. SRL – società della quale l’ing. Vincenzo Penzi è amministratore unico – è stata autorizzata ad un “intervento di urbanizzazione funzionale” nell’ambito del “PUA nord” di via Falcone, approvato con delibera di Giunta Comunale n. 208 del 2005.

( Vincenzo Penzi )

L’area interessata, nella zona della nuova caserma dei Vigili del Fuoco, ricade in zona “D3” (Insediamenti produttivi terziari) nell’ormai trentennale Piano Regolatore Generale che ancora non si riesce a mandare in cantina per fare spazio al nuovo PUC, in elaborazione da oltre dieci anni.

L’intervento di Penzi, a giudicare dalla somma prevista come contributo di costruzione (1.692.452 euro!), prevede una volumetria assai importante, probabilmente la medesima già ipotizzata qualche anno fa quando il costruttore aveva in animo di realizzare 330 appartamenti in regime di “housing sociale”, progetto poi stoppato dal Consiglio Comunale che non approvò la delibera di “dichiarazione di pubblica utilità”, indispensabile per completare l’iter.

 

Ebbene ora Penzi – continua la nota – si è deciso a far valere il suo legittimo diritto di edificare, rispettando le prescrizioni della zona D3 ossia “Territorio destinato alla realizzazione del nuovo centro urbano di Caserta in cui ubicare servizi di interesse pubblico ed uffici pubblici e privati” (ovviamente le parole “nuovo centro urbano” vanno lette tornando trent’anni indietro nel tempo).

Dobbiamo complimentarci con l’imprenditore maddalonese – conclude, forse con un pizzico di ironia, il comunicato di “Speranza per Caserta” – perché è uno che ha coraggio: con la crisi che continua a mordere, lui non rinuncia a scommettere nel rilancio del terziario, sapendo bene che è inimmaginabile, nel passaggio da PRG a PUC, che si possa dirottare la destinazione di quei suoli verso finalità residenziali!”. 

 

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