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Conte, Di Maio e Salvini a Caserta: firmato il protocollo d’Intesa sulla “Terra dei Fuochi”

E’ stato firmato in prefettura a Caserta il Protocollo d’Intesa sulla Terra dei Fuochi.

Il governo mette in campo un “piano di azione contro i roghi nella Terra dei Fuochi” e ciò dimostra la “particolare sensibilità e determinazione del governo nel contrastare il fenomeno delle discariche abusive e degli incendi dolosi. Abbiamo un obiettivo ben preciso e cioè tutelare la salute delle popolazione della Terra dei Fuochi“, ha detto il premier Giuseppe Conte a Caserta durante la conferenza stampa a cui hanno partecipato ben sei ministri, ma che non ha visto però la presenza del vicepremier Matteo Salvini.

Il ministro dell’Interno infatti, subito dopo la firma del protocollo sui rifiuti, è dovuto prontamente rientrare a Roma per un “impegno non rimandabile” in quanto – hanno fatto sapere fonti del Viminale – “unico rappresentante del governo” a partecipare “alla cena di gala al Quirinale, con tanto di smoking” in onore dell’emiro del Qatar.

La Terra dei Fuochi ci piacerebbe chiamarla Terra dei Cuori. Oggi firmiamo un protocollo per contrastare il fenomeno delle discariche abusive, gli incendi dolosi e i traffici sui rifiuti“, ha detto Conte ad inizio conferenza. “Dobbiamo lavorare – ha aggiunto  – perché ci sia una cultura del rifiuto, stiamo per varare una serie di misure. Nel frattempo potremo affrontare una serie di criticità“.

Il governo lavora a una soluzione condivisa e senza polemiche. L’obiettivo è sempre la tutela della salute e del territorio. La sintesi politica mi è facilitata come massima autorità di governo dal contratto di governo – ha spiegato ancora il premier – che, sul tema generale dei rifiuti, esprime un chiaro indirizzo politico-amministrativo: potenziare la raccolta differenziata per andare oltre gli impianti attuali. In una fase di transizione potremo lavorare ad affrontare una serie di criticità: il ministro Costa gestirà una serie di emergenze. Ma dobbiamo accelerare per realizzare quanto prima una completa economia circolare e rendere “verde” il nostro sistema economico

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/videos/2258674587700112/

L’obiettivo è far tornare a respirare questa terra. Alcune zone della Campania per anni sono state ricettacolo di rifiuti di altre Regioni e di altri Stati” ha detto a sua volta il vicepremier Luigi Di Maio. “E’ un giorno importante – ha aggiunto – in quanto inizia un percorso interministeriale e con la Regione Campania per fermare i roghi della Terra dei Fuochi. Nessuno crede più che la combustione seriale sia un caso. Un fenomeno che, quando viene represso, si sposta in altri luoghi“.

Credo che, come sempre, alla fine tutte le diversità di vedute nel governo – ha detto – si superano. Quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo, alla fine si va sempre va avanti. Ma oggi parlare di inceneritori è come parlare della cabina telefonica col telefono a gettoni. Qualcuno può essere anche ancora affascinato dal vintage, ma sempre vintage rimane”.

Credo – ha aggiunto Di Maio rispondendo ai cronisti sulla possibilita’ di convincere Salvini sull’inopportunità di fare gli inceneritori – che ci siamo gia’ convinti tanto tempo fa perché abbiamo fatto un contratto di governo oltre sei mesi fa su questo“.

Di Maio ha poi sottolineato la necessita’ di puntare sulla raccolta differenziata in Campania: “Dobbiamo investire sulla differenziata – ha detto – perché si creano piu’ posti di lavoro. Con la differenziata siamo al 50% e facendo una norma nella legge di bilancio in cui si dice che, se produci meno immondizia paghi meno Tari, vedrete che in pochi anni possiamo arrivare a percentuali in media Ue. Inoltre – ha concluso – per fare un inceneritore non ci vuole un giorno, ma anni e anni. Negli stessi anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro, invece di guardare al passato“.

In mattinata Matteo Salvini, rispondendo ai 5 Stelle che hanno espresso la necessità, in prospettiva, di chiudere gli inceneritori (NdR: che solo in Italia, a differenza di tutta Europa, sono chiamati “termovalorizzatori”) anche in Lombardia. “La Lombardia non torna indietro, anzi l’obiettivo è che anche altre regioni vadano avanti. Non voglio un paese che torni indietro“, aveva spiegato Salvini “I rifiuti ovunque nel mondo significano ricchezza, energia ed acqua calda. A Copenaghen inaugureranno inceneritori con pista sci e una parete di arrampicata mentre altrove solo musei. Se gestiti bene e controllati bene, portano più salute ed economia“.

E su questo ribatte Gianni Girotto, presidente della commissione Industria del Senato, rilanciando un passaggio del contratto di governo. “Il contratto di Governo tra M5S e Lega in tema di rifiuti parla chiaro. Parla di “Modello Treviso” che ora guida il Veneto più virtuoso, non di “modello Brescia” (i 13 inceneritori lombardi con il più grande forno d’Europa quello di A2A) che frena anche le tantissime eccellenze lombarde. Parla di chiudere inceneritori e discariche. Non di realizzarne“. Lo scrive in un post sul blog delle Stelle dal titolo “Il mondo è veneto, non bresciano“.

‘Siamo dell’opinione che gli inceneritori non servano, anche superando il concetto ideologico. La domanda è: l’inceneritore serve al sistema italiano? La risposta è che non serve incrementarne il numero. Questa risposta ce la danno due Regioni: il Veneto che ha chiuso due inceneritori e la Lombardia che sta per chiuderne quattro perché non si riescono più ad alimentare. Questo perché, fortunatamente e per capacità dell’Italia, la differenziata sta crescendo molto“. Ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Gli inceneritori sono il contrario della raccolta differenziata: più incenerimento, meno raccolta differenziata. Se la raccolta differenziata cresce, cosa ‘dai da mangiare’ agli inceneritori? Quindi è un progetto a perdere. In Lombardia ed in Veneto stanno chiudendo gli inceneritori o termovalorizzatori. Perché se aumenta – e sta aumentando! – la raccolta differenziata (e noi siamo uno dei primi Paesi al mondo), gli inceneritori non servono“.

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