Caserta Cronaca

In attesa del crollo del Ponte di Ercole: “Più la si manda su, più la si tira giù”

Sembra il refrain della famosa pubblicità di una nota marca di caffè, ma a Caserta serve per indicare esattamente la sorte della struttura metallica che dovrebbe sorreggere e proteggere il Ponte di Ercole.

E la frequenza con cui tale ponteggio viene “abbattuto” dagli automobilisti è tale che forse “qualche mente illuminata” che siede a Palazzo Castropignano non è escluso che possa anche avere la “felice ed originale idea” di piazzare un’altra struttura metallica per sorreggere la prima che viene continuamente abbattuta, così da restringere ancor di più il varco di transito….

Stavolta neanche il tempo di rialzare la struttura abbattuta martedì 18 da un furgoncino che questo giovedì notte è stata un’ambulanza, proveniente da Salerno e diretta all’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, a ributtarla giù.

Arrivato al casello autostradale Caserta Nord ed attraversata Casagiove, il mezzo di soccorso ha ovviamente imboccato il sottopasso a velocità sostenuta il che ha reso poi impossibile all’autista il poter rendersi conto in tempo utile per arrestare la corsa che l’altezza dell’uscita dal ponte era minore rispetto a quella di entrata. Da qui il colpo alla struttura metallica con il conseguente nuovo abbattimento.

Per fortuna nessuno si è fatto male, ma la viabilità è stata nuovamente interrotta.

Sul posto sono giunti successivamente gli agenti della polizia municipale di Caserta che hanno provveduto ad identificare l’autista.

E siamo nuovamente “punto ed a capo”, stavolta con protagonista in negativo non un furgone di dimensioni eccessive o persino un TIR, con o senza rimorchio, bensì una “normale” autoambulanza.

Nel frattempo questa “farsa” – che testimonia l’incapacità a trovare un rimedio definitivo da parte del comune di Caserta e della Soprintendenza – incomincia ad avere rilevanza negativa anche a livello nazionale.

Infatti la parlamentare casertana del Movimento 5 Stelle Marianna Iorio, dopo gli ultimi incidenti, ha fatto pervenire una sua relazione al Ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, richiedendo altresì un suo autorevole intervento: “La relazione, oltre a ricostruire la vicenda a partire dall’incidente del 31 dicembre 2017 fino alla soluzione provvisoria del Comune per la messa in sicurezza dell’arco di ingresso del ponte di Ercole ed all’importanza che quel punto di passaggio riveste per la circolazione casertana (anche per il raggiungimento dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta), contiene – ha affermato la Iorio – anche domande riguardo i tempi di esecuzione dei lavori di consolidamento e ristrutturazione dell’arco del portale di pietra in modo da ripristinarne le condizioni di sicurezza e staticità originarie”.

Così, forse stanco di fare continuamente la figura dell’incapace, il Sindaco di Caserta Carlo Marino ha finalmente deciso – bonta sua! – di correre ai ripari.

Inondato di richieste in tal senso, il Comune di Caserta ha finalmente inoltrato una richiesta alla Soprintendenza per poter installare due dissuasori di altezza – alleluia! – da posizionare in entrambi i sensi e cioè in via Camusso ed in via Santorio onde evitare il transito sotto il tunnel di mezzi “fuori misura” che tanti disagi stanno provocando.

Ma l’approvazione della Soprintendenza non appare così scontata, considerato che l’ente aveva già respinto un primo progetto presentato dal Comune perché le strutture, pensate per impedire nuovi incidenti, furono giudicate troppo vicine al muro di cinta della Reggia.

Se davvero così fosse, sarebbe l’ennesimo paradosso: per evitare di “contaminare” un muro che nulla ha di artistico, si continuerebbe a non impedire ulteriori danneggiamenti ad un ponte la cui integrità statica comincia ad essere seriamente compromessa.

Così, mentre Sindaco e Soprintendente si “palleggiano” la questione non riuscendo a trovare una soluzione, l’opinione pubblica continua ad assistere ed a subire il ripetersi di una paradossale vicenda che, tra l’altro, sta generando una crescente pubblicità negativa ai danni dell’intera collettività casertana.

( Le foto pubblicate sono del gruppo FB “Ciò che vedo in città” )

 

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