Cronaca

Beccati con “le mani nella torta”: arrestati i pasticcieri agli ordini del boss Michele Zagaria

Dopo  quello di ieri che ha disarticolato il clan della camorra Piccolo-Letizia-Perreca, altro blitz anticamorra oggi da parte degli agenti della Polizia di Stato di Caserta e della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli e Bologna che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico del 46enne Pasquale Fontana e del 51enne Giuseppe Santoro, titolari di noti punti vendita nel settore dolciario, denominati “Butterfly”, con locali siti su tutto il territorio campano, gravemente indiziati del delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso e del delitto di intestazione fittizia di beni, aggravata dal metodo mafioso.

L’attività d’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea e condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Bologna e Firenze e dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, ha permesso di svelare la partecipazione attiva della fazione Zagaria del “clan camorristico dei Casalesi” in importanti settori dell’imprenditoria e, in particolare, nella collocazione sul territorio nazionale di pasticcerie, rivelando sia il tentativo di infiltrazione nel tessuto economico-sociale dell’Emilia Romagna da parte di imprese nate e operanti in territorio campano, sia l’intestazione fittizia delle stesse a soggetti ritenuti gravitanti nell’orbita del predetto aggregato camorristico.

L’indagine, condotta con l’ausilio di attività tecniche di intercettazione, sia telefoniche che ambientali, corroborate da dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia sull’argomento, ha consentito di accertare che gli indagati organizzavano incontri riservati con Michele Zagaria e con altri affiliati al fine di pianificare le attività del clan e che Giuseppe Santoro, oltre ad ospitare Zagaria nella propria abitazione ed in quella di suoi stretti familiari, metteva a disposizione di diversi affiliati la pasticceria “Butterfly” di Casapesenna in via Agostino Petrillo n.12, per la consegna di ‘pizzini’ da destinare al capo clan durante la sua latitanza.

( Michele Zagaria il giorno dell’arresto )

Santoro inoltre riceveva un grosso finanziamento da Zagaria, con cui era in società, che gli consentiva di estendere l’attività commerciale della Butterfly S.r.l. aprendo vari punti vendita sul territorio napoletano e campano, presso i quali venivano poi assunti diversi parenti di affiliati al clan al fine di procurare loro un lavoro apparentemente lecito.

Oltre ai 2 arrestati, sono state denunciate altre otto persone per il delitto di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso in quanto responsabili di essersi fittiziamente intestati pasticcerie riconducibili in realtà al clan.

Nel corso dell’operazione, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia Giudiziaria ha anche proceduto al sequestro di quote societarie, conti correnti ed autovetture riferibili agli indagati.

A carico del Santoro il provvedimento è stato eseguito presso il carcere di Secondigliano ove si trova detenuto per altra causa, mentre Fontana, al termine degli atti di rito, è stato condotto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.

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