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La Regione Campania deve tagliare i vitalizi entro il 31 maggio per non perdere 150 milioni di euro da parte dello Stato

La Regione Campania rischia un taglio di oltre 150 milioni di euro nei trasferimenti statali se entro il 31 maggio non si adegua alla norma nazionale sul taglio dei vitalizi, così come sancito nell’ultima legge di bilancio.

Alle regioni inadempienti verrà infatti inflitta una sanzione pari al 20% dei trasferimenti erariali, diversi da quelli destinati al finanziamento del servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale.

Ed il M5S della Campania ha lanciato una proposta di legge regionale per evitare il salasso: basterà sforbiciare metà della spesa negli assegni agli ex consiglieri, governatori ed assessori.

Ogni anno, i 232 vitalizi (172 assegni erogati ai politici a cui vanno sommano altri 60 di reversibilità) costano alla Regione Campania circa 11 milioni di euro  .

Un privilegio della casta” hanno affermato in conferenza stampa i consiglieri Maria Muscarà, Gennaro Saiello e la firmataria del testo Valeria Ciarambino,.

I grillini hanno anche eletto il loro podio dei “campioni del vitalizio”:

– l’onnipresente Antonio Bassolino (83.916 euro netti l’anno);

Sergio Cola, avvocato-ex deputato di An, titolare di un mensile da 3.300 euro per un anno da consigliere;

– l’ex ministro dell’istruzione Ortensio Zecchino, percettore di ben tre vitalizi.

Ed infatti, uno dei temi è proprio il cumulo dei ricchi assegni.

La proposta di legge ne impone il divieto, oltre a fissare l’età dei fortunati “pensionandi” in 66 anni (ora è a 60 anni) onde avvicinarli, ma solo un pò, alla categoria dei cittadini normali, vessati dall’incubo-Fornero.

Si dispone anche la sospensione del vitalizio agli assessori in carica e la soppressione del contributo annuale (30.000 euro) all’associazione ex consiglieri.

Ma la vera svolta, chiesta dal M5S, è il ricalcolo su basi contributive: i vecchi vitalizi regionali – per gli attuali, dalla scorsa legislatura, c’è già il contributivo – vanno commisurati a quanto versato, non all’indennità.

Qualora la proposta fosse approvata, i consiglieri 5S hanno fatto anche qualche esempio, su dati della Regione aggiornati a febbraio 2017 (http://www.radioprimarete.it/2017/04/non-si-placa-lo-sdegno-popolare-per-i-vitalizi-agli-ex-consiglieri-regionali):

– l’ex assessore alla sanità Mario Santangelo scenderebbe da 6.660 euro netti mensili a 3.156;

 Nicola Imbriaco, ex consigliere Pci-Pds, da 6.660 a 2.291 al mese;

 Armando De Rosa, potente assessore Dc alla sanità ed ai lavori pubblici, da 6.660 a 2.291;

Samuele Ciambriello, attuale garante dei detenuti della Campania, ex consigliere del Pds, da 4.995 a 2.291 euro al mese;

Marcello Chessa, ex consigliere dei Ds, da 3.718 a 1.428 euro;

Sandra Lonardo, ex presidente del consiglio in quota Udeur, da 4.678 a 1.510;

– l’assegno di reversibilità della vedova di Francesco Porcelli, vicepresidente socialista della Regione, calerebbe da 3.996 a 1.374 euro al mese.

Un robusto taglio per tutti, ma che comunque non ridurebbe nessuno in miseria.

Questa è una legge che – ha spiegato la capogruppo Muscarà – è nel nostro dna, per la parità dei diritti dei cittadini, cancella un trattamento ormai insopportabile. Comporterà un notevole risparmio per le casse regionali e la fine dell’era della casta”.

I circa 5 milioni di risparmi annuali sarebbero poi da destinare a politiche sociali o ad emergenze ambientali.

Il testo, inoltre, si incarica di cancellare la “riappropriazione privilegiata”: “Oggi nessun cittadino – afferma il M5S – può farsi restituire in un’unica soluzione i contributi versati. I consiglieri regionali della Campania invece possono scegliere se tenersi il vitalizio o farsi restituire tutti i contributi versati”.

Ma per la Regione Campania il tempo stringe. La Conferenza Stato-Regioni, dal 3 aprile scorso, stabilisce che la nuova spesa per i vitalizi – aumentata del 26% – non possa superare l’ammontare odierno.

Con l’intesa raggiunta a livello nazionale – ha detto la Ciarambino – in Campania andremmo a risparmiare il 20% circa del montante attualmente erogati. La nostra legge farà risparmiare fino al 50%. Una rivoluzione che andrà a colpire una casta per troppo tempo intoccabile nei suoi privilegi, difesa a spada tratta dall’attuale governatore che ha sempre fatto bocciare le nostre proposte di taglio dei vitalizi, introducendo una ridicola riduzione percentuale per la durata di tre anni”.

 

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