Cronaca Provincia di Caserta

Guardia di Finanza: sequestrati un’autocisterna con 29 tonnellate di gasolio di contrabbando ed un opificio con discarica abusiva

Nell’ambito del piano di controllo del territorio per il contrasto dei traffici illeciti, una pattuglia su strada della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta ha intercettato un carico di gasolio per autotrazione trasportato in totale evasione di imposta, sottoponendo a sequestro oltre 29 tonnellate di prodotto petrolifero, pari a circa 35.000 litri, e l’autocisterna utilizzata per il trasporto illecito. Denunciato all’Autorità Giudiziaria il conducente dell’automezzo.

In particolare, i finanzieri, nel corso di una perlustrazione lungo l’asse autostradale A1, in prossimità del casello di Santa Maria Capua Vetere hanno sottoposto a controllo un’autocisterna.

Dall’esame dei documenti di trasporto, nonché dalle confuse dichiarazioni dell’autista, è emerso che il prodotto petrolifero viaggiava in assenza della necessaria documentazione fiscale accompagnatoria e quindi in in totale evasione di imposta.

I militari hanno proceduto quindi alla denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria dell’autista, un quarantacinquenne napoletano, in quanto responsabile del reato di sottrazione al pagamento dell’accisa del prodotto trasportato, nonché al sequestro, per un valore di oltre 400.000 euro, dell’autoarticolato e di circa 29 tonnellate di gasolio per autotrazione.

Le Fiamme Gialle hanno inoltre approfondito il controllo conducendo sul posto delle analisi speditive sul prodotto tramite l’utilizzo di un termodensimetro ed hanno effettuato dei campionamenti dello stesso al fine di procedere alla successiva verifica delle sue specifiche chimiche e delle connesse caratteristiche qualitative del prodotto.

L’operazione di servizio ha consentito di rimuovere dal mercato una rilevante quantità di carburante che sarebbe stato immesso in commercio in totale evasione fiscale e senza alcuna sicurezza circa la corretta composizione e qualità del prodotto, con ingente danno per l’erario, ma anche per gli operatori onesti del settore e per gli stessi inconsapevoli acquirenti del prodotto di origine illegale e non certificato.

Intanto a Lusciano i Baschi Verdi di Aversa, per contrastare il fenomeno dei roghi tossici di rifiuti industriali nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, hanno individuato un opificio calzaturiero, non dichiarato quale luogo di esercizio dell’attività, all’interno del quale veniva svolta l’attività in totale assenza delle autorizzazioni ambientali e senza alcuna tracciabilità dell’avvenuto smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dalla lavorazione.

All’interno dell’unità produttiva, dove si procedeva al taglio e alla cucitura dei pellami per il confezionamento di parti di calzature da assemblare, sono stati rinvenuti, ammassati e in parte imbustati, circa 500 chilogrammi di rifiuti speciali (scarti di pellami, carta e cartone) che, senza l’intervento dei militari, sarebbero stati, con ogni probabilità, illecitamente sversati nell’ambiente circostante.

Il legale rappresentante dell’attività, un ventottenne aversano, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Napoli Nord per attività di gestione non autorizzata di rifiuti.

E’ stato quindi sequestrato l’intero laboratorio, compresi i rifiuti ammassati nei locali ispezionati e i macchinari impiegati per la lavorazione delle scarpe, per un valore complessivo stimabile in circa 200 mila euro.

Condividi!