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Pillole di Amarcord #3: Una stagione in crescendo, i primi playoff

In un periodo di isolamento ed emergenza, le pagine di un libro possono darci conforto. Ancora di più se raccontano la nostra storia cestistica e ci permettono di rievocare, insieme a loro, i momenti salienti della storia recente della JuveCaserta. Lo facciamo con alcuni estratti di ‘A 40 minuti dal paradiso’, il libro scritto nel 2010 da Sante Roperto e Camillo Anzoini.

La vittoria all’overtime contro l’Edimes Pavia (93-92), con 33 punti di Colson, arrivò il 22 dicembre del 2004 e chiuse i primi tre mesi di una Legadue che al debutto aveva già regalato emozioni e cancellato in un amen ogni difficoltà iniziale. La Pepsi aveva cambiato ritmo e volto, aveva rilasciato Hawkins e Faggiano, dopo meno di un mese, e poi Prelazzi a febbraio, sostituito da Houssam Gamal. Ora non era più una compagine destinata al fondo classifica, ma un team che poteva giocare il ruolo dell’outsider. Gli stranieri facevano il grosso, la panchina con Carra, Costantino e Capuano non offriva troppa profondità, ma gli italiani del quintetto erano decisamente di categoria. Oltre a Ghiacci, un contributo fondamentale lo fornì quell’anno Charlie Foiera. Diventato capitano dopo la partenza di Faggiano, l’ala-pivot cesenate aveva esordito a Messina, ma nelle due stagioni a Ferrara (dove poi tornò per altri 3 campionati) era salito alla ribalta. A Caserta, pur avendo da tempo superato le trenta primavere, riusciva sempre a garantire punti e rimbalzi, a dispetto anche di un minutaggio non elevato. Un vero professionista, molto legato alla famiglia (per la quale lasciò Caserta dopo una sola stagione) e il suo spiccato spirito di squadra lo rendeva davvero il leader silenzioso dello spogliatoio. […]

Ingranata la marcia giusta, il PalaMaggiò divenne presto una roccaforte, ma i bianconeri in trasferta vincevano poco. Appena tre i successi lontano da casa (undici quelli in casa). Con la salvezza in tasca, la Pepsi galleggiò a lungo nella bagarre della metà classifica, in bilico con la zona play off. Un rendimento soddisfacente fino alle quattro sconfitte consecutive che portarono fino all’ultima giornata della regular season. Decisivo sarebbe stato l’ultimo impegno della stagione regolare contro la Carifabriano. Una sconfitta avrebbe sancito il rompete le righe anticipato, una vittoria schiuso le porte dei play off. […] A 40 minuti dal termine del campionato Ferrara e Rieti erano a quota 28 punti, Trapani, Pavia e Caserta due punti dietro. Vincere significava condannare alla retrocessione in B1 la Carifabriano e conquistare, grazie a una buona classifica avulsa negli scontri diretti, uno storico accesso ai play off, un decennio dopo l’ultima vera apparizione. 40 pesantissimi punti di Colson (6/14 da due, 7/11 da tre e 6 assist) chiusero uno spettacolare 97-96 (la Pepsi era stata anche sotto di 15 punti) che aprì la strada a un finale di stagione che quasi nessuno immaginava e in pochi sognavano. Fu la serata di un galattico Colson, l’immagine vincente di Caserta, che condusse tutti per mano come aveva fatto altre volte. Era stato sicuramente l’icona principale di quel campionato e di una JuveCaserta che, quasi dieci anni dopo, ritrovava i play off promozione. Contro la corazzata Virtus Bologna, non erano molte le velleità in quel primo turno, ma pensando ai tanti cambiamenti operati in corso d’opera e all’ultimo posto in classifica che mestamente si occupava a novembre, allora si può ammettere che quel primo anno di Legadue si compì un piccolo miracolo, merito di un team che nel rapporto qualità-prezzo era stato quello che aveva reso di più.

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