Cronaca Provincia di Caserta

Muore sul lavoro Ferdinando Brunetti, una vita dedicata alla famiglia ed alla musica

Ancora una “morte bianca” nel territorio casertano, l’ennesimo incidente sul lavoro.

Un operaio di 38 anni originario di Capua, Ferdinando Brunetti, è morto dopo essere rimasto schiacciato da una pressa mentre era impegnato nel suo lavoro.

Brunetti lavorava presso la ditta “Grimaldi S.p.a.”, ditta di imballaggi e fogli di cartone ondulato sita in via Comunale San Giuseppe a Capua, al confine con la frazione Brezza.

Pare che l’operaio avesse appena cominciato il suo regolare turno in fabbrica quando, in pochi minuti, si è consumata la tragedia. Un frastuono, grida disperate e l’immediato intervento dei colleghi di lavoro che hanno rinvenuto il corpo di Ferdinando insanguinato ai piedi della macchina operatrice.

Immediata l’allerta dei soccorsi. Il personale del 118 prontamente accorso ha rianimato l’uomo incosciente ed in vita per poi trasportarlo d’urgenza presso il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta ove, nonostante i tentativi disperati dei sanitari, è deceduto poco dopo a causa della gravità delle ferite riportate.

Incredulità e sconforto hanno attraversato in particolare due comunità e cioè quella di Vitulazio (ove il Brunetti risiedeva in precedenza) e di Bellona (ove poi si è trasferito con la famiglia) ove Ferdinando era ben conosciuto anche perché, appassionato di musica, si dilettava a suonare il basso in diverse band.

Lascia un figlio in tenera età e la giovane moglie in attesa di un altro bambino.

Sull’accaduto adesso stanno indagando i carabinieri per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

Appena si è diffusa la tragica notizia, le segreterie provinciali casertane di Cgil, Filcams e Slc hanno reso noto un durissimo comunicato ove, esprimendo solidarietà alla famiglia di Ferdinando, hanno scritto: “Non si arresta la conta dei morti sul lavoro. L’ennesimo lavoratore che non tornerà dalla propria famiglia, vittima della mancanza di sicurezza sul lavoro. Troppo il sangue versato, troppe le lacrime. Troppa è la rabbia per una vita spezzata troppo giovane. Non possiamo più accettarlo! Mentre la magistratura accerterà le responsabilità, occorre che le istituzioni e la politica mettano in campo sin da subito una iniziativa forte, concreta, sistemica che ponga fine a questa strage infinita. Esprimiamo totale solidarietà alla famiglia e la nostra completa disponibilità a qualsiasi tipo di supporto“.

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