Cronaca Marcianise

Tentato omicidio a Marcianise: si è costituito il latitante Vincenzo Bronzino, quarto componente della banda responsabile

Presso la casa circondariale di Larino (CB), si è costituito il 33enne Vincenzo Bronzino, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, poiché ritenuto responsabile dei reati di “tentato omicidio in concorso, ex artt. 110, 56 e 575 c.p. ” nonché di “tentata estorsione aggravata dall ‘uso di arma bianca e dal numero di persone, ex artt. 56 e 629 co. 2 in relazione all’art. 628 co. 3 n. 1″.

Il provvedimento è scaturito da un’attività d’indagine investigativa diretta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, svolta, a partire dal 19 luglio, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Operativa della Compagnia di Marcianise, investigazioni che hanno permesso di individuare e documentare le condotte di 4 persone, ritenuti responsabili in concorso dei reati sopra citati.

Le indagini erano originate dal tentato omicidio ai danni del 43enne Vincenzo Bronzino – omonimo del soggetto costituitosi – evento consumato il 19 luglio 2021 a Marcianise presso un capannone di un’azienda ubicato nella zona ASI.

All’esito del grave episodio, emerso dalla segnalazione del pronto soccorso dell’ospedale di Marcianise dove la vittima giungeva in gravissime condizioni per le ferite di arma da taglio infertegli, venivano attivate tempestive indagini.

Le attività d’ indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Marcianise consentivano di acquisire gravi indizi di reità nei confronti dei presunti autori, persone sottoposte a fermo di polizia giudiziaria del 20 luglio 2021.

In particolare veniva fermati:

Antonio Bronzino, nato a Ercolano (NA), classe 1952,

Giuseppe Esposito, nato a Pompei (NA), classe 1987,

Mario La Monica, nato a Cercola (NA), classe 1978.

Il quarto co-indagato – Vincenzo Bronzino, nato a Napoli, classe 1988 – si rendeva invece immediatamente irreperibile, costituendosi solo in queste ore.

A seguito dell’udienza di convalida, il gip disponeva la misura cautelare in carcere nei confronti degli indagati, sottoposti a fermo, misura confermata dal Tribunale per il riesame.

Gli indagati, fermo restando la presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato, sono tutti attualmente detenuti.

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