Caserta Cronaca

Rimane in carcere Gabriel Ippolito, l’assassino di Gennaro Leone, mentre a Caserta l’ordinanza del sindaco genera le proteste degli operatori commerciali

Individuato dai filmati delle telecamere di sorveglianza e prontamente arrestato, il 19enne di Caivano Gabriel Ippolito (a dx nella foto di copertina), che sabato scorso a Piazza Correra a Caserta ha pugnalato mortalmente il 18enne di San Marco Evangelista Gennaro Leone (a sn nella foto di copertina), è stato sottoposto nel carcere “Francesco Uccella”, ove è rinchiuso, all’interrogatorio di garanzia al termine del quale il gip Rosaria Dello Stritto, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha convalidato il fermo.

Il 19enne non ha risposto alle domande del magistrato, ma si è limitato a dibattersi tra pianti e silenzi per poi affermare “Non volevo ucciderlo, sono dispiaciuto per quanto successo e chiedo scusa alla famiglia di Gennaro“.

Le indagini degli inquirenti proseguono per identificare anche gli altri ragazzi che hanno preso parte alla rissa conclusasi tragicamente.

Nel frattempo, presso l’istituto di medicina legale di Caserta, si è svolta l’autopsia sul corpo del giovane sammarchese. Al termine poi degli accertamenti medico-legali, la salma di Gennaro sarà restituita alla famiglia per la celebrazione dei funerali che si terranno venerdì 3 settembre alle ore 15.30 presso la chiesa di San Marco Evangelista la cui amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino.

Santa Chiara, ropp’arrubbata, facetter ‘e porte ‘e fierro”. Ma a Caserta neanche questo si riesce a fare visto l’inadeguatezza dell’ordinanza successiva alla tragedia emanata dal sindaco del capoluogo.

“La movida selvaggia e le risse vanno contrastate con i controlli e con il presidio fisso delle forze dell’ordine sul territorio, non con ulteriori restrizioni e limitazioni ai danni dei pubblici esercizi. Così si uccide soltanto il commercio”.

Vanno  infatti dritte al punto le associazioni di categoria all’indomani dell’entrata in vigore della nuova ordinanza del sindaco di Caserta, Carlo Marino, che obbliga, fino al prossimo 30 settembre, i pubblici esercizi che insistono nell’area compresa tra via Roma, via Unità Italiana, via San Carlo, piazza Vanvitelli, via Gasparri e via Battisti a chiudere alle 00,30 e vieta loro qualsiasi somministrazione o vendita di alimenti e bevande da mezzanotte alle 8 del mattino dal venerdì alla domenica.

E’ una ordinanza assolutamente inadeguata e imprecisa – commenta il presidente provinciale di Confcommercio Caserta, Lucio Sindacoche non debellerà il fenomeno, peraltro in crescita come più volte da noi denunciato, della movida selvaggia. Con i locali chiusi anzi la situazione peggiorerà. Le istituzioni devono garantire la sicurezza sul territorio con pattugliamenti e presenza costante delle divise, soprattutto nelle ore serali e notturne, non scaricare le responsabilità sui commercianti. La città pretende risposte chiare e tempestive. E a fornirle devono essere le autorità”.

Ci rendiamo conto – dichiara il presidente provinciale di Confesercenti Caserta, Salvatore Petrellache le misure sono state adottate a seguito di una tragedia, come la perdita di una vita umana, e sicuramente la responsabilità è dell’intero territorio, anche se in modo e misure diverse, ma penalizzare ulteriormente e ancora una volta il comparto della somministrazione, già colpito duramente dalla crisi Covid, non è e non sarà la soluzione. Riteniamo che l’ordinanza, così come posta in essere, debba essere rivista in alcuni punti che nulla hanno a che fare con la movida violenta. Ad esempio il divieto di somministrazione di alimenti e bevande nella fascia oraria dalle 6 alle 8 del mattino che penalizzerà anche tanti pendolari”.

Questa ordinanza è anche discriminatoria – fa notare Giuseppe Russo, presidente provinciale Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Confcommercio – perché costringe alcuni locali (quelli compresi nel quadrilatero indicato dal provvedimento) a chiudere prima di altri, con ripercussioni economiche ed anche di immagine, senza tener conto del fatto che la movida in questo modo si sposterà altrove, riproponendo le stesse dinamiche in altre strade. Ok al divieto di consumo di alimenti e bevande per strada, ma non si può vietare ad un commerciante con una regolare licenza di somministrare ai tavoli. E’ una contraddizione che fa intravedere anche profili di illegittimità. Infine vorremmo capire qual è il nesso tra la movida violenta e la somministrazione di cibi e bevande analcoliche nella fascia mattutina. Speriamo che il Comune faccia un passo indietro e modifichi almeno gli orari di questa ordinanza che è stata emanata senza consultare le associazioni di categoria che pure avrebbero potuto fornire un contributo prezioso”.

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