Caserta Cronaca

Primo caso in Italia di variante “omicron” del Covid proprio a Caserta

E’ di Caserta il primo italiano affetto dalla variante “omicron” del Covid.

Si tratta di un dirigente dell’Eni, vaccinato con doppia dose contro il Covid, che lavora in Mozambico ed è atterrato a Fiumicino l’11 novembre scorso di ritorno dalla nazione africana.

Da Roma è tornato a Caserta con un’automobile a noleggio per passare alcuni giorni con la famiglia (in casa vive con la moglie, due figli piccoli e i due suoceri) per poi ripartire con una nuova auto a noleggio il 15 per Milano dove è stato sottoposto a controlli sanitari ed a tampone molecolare dalla sua azienda prima di imbarcarsi nuovamente per l’Africa.

A Milano dorme in un hotel e la mattina seguente, il 16 novembre, si reca nella struttura sanitaria a cui l’azienda si appoggia per le visite di controllo dei dipendenti, dove gli effettuano anche un tampone.

Effettuato quanto programmato dalla sua azienda, l’uomo riparte in auto dirigendosi verso Fiumicino dove si dovrà imbarcare nuovamente per il Mozambico, ma durante il viaggio riceve una telefonata da parte del medico della struttura che lo informa dell’esito positivo del tampone.

A seguito di ciò il dipendente ENI, per porsi in quarantena, prosegue dritto fino a Caserta dove però risulteranno contagiati anche i cinque membri della famiglia: moglie, suocera, suocero e i due figli piccoli, le cui classi vengono messe in quarantena.

Tutta la famiglia presenta sintomi leggeri della malattia ed è pertanto in buone condizioni generali.

Una volta scoperta la positività del tampone, l’Ats di Milano ha intervistato l’uomo per procedere al tracciamento, ma dall’operazione non sono risultati contatti stretti essendo il dipendente Eni arrivato in auto, avendo pernottato da solo in albergo, mangiato a distanza nella sala della colazione e poi essendosi recato nella struttura sanitaria. L’Ats ha quindi passato tutta la documentazione sulla positività dell’uomo all’Asl di Caserta.

I docenti e i professori delle due classi di Caserta frequentate dai figli, entrambi positivi, del manager sono in isolamento per motivi precauzionali, ma non sono emersi nuovi casi di contagio.

L’Asl di Caserta ha tracciato nei giorni scorsi tutti i contatti avuti dall’uomo e dai parenti, in particolare dai figli, effettuando alcune decine di tamponi agli alunni e ai docenti delle due classi. Le due serie di test effettuate a distanza di cinque giorni hanno dato esito negativo per tutti.

Dopo poche ore fa arriva la notizia della variante sequenziata al Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Il sequenziamento effettuato presso l’ospedale meneghino avrebbe «per il 99% — riferiscono dalla Regione — riscontrato elementi di Dna sovrapponibili a quelli della nuova variante Omicron».

Così l’uomo passa alla cronaca come primo paziente italiano colpito da quella nota ora come variant of concern (Voc) e definita venerdì dall’Oms «Omicron».

L’Istituto superiore di sanità ha fatto sapere che «sono già stati programmati i sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania, i cui laboratori sono stati allertati e stanno già lavorando per ottenere in tempi brevi i risultati genomici».

Il fatto che l’uomo fosse vaccinato con due dosi, secondo i sanitari, da un lato testimonia l’elevata capacità infettiva della variante, dall’altro però confermerebbe che, in ogni caso, le immunizzazioni riducono in maniera determinante le conseguenze della malattia.

In merito il presidente della Regione Campania ha dichiarato: «In relazione alla vicenda del nostro concittadino tornato da paesi africani e tenuto conto delle notizie di questi giorni relativi alla variante Omicron, sono state tempestivamente adottate tutte le necessarie misure precauzionali e si sta procedendo anche al sequenziamento del virus per verificare la sua natura con certezza. Anche questo episodio ci invita ancora una volta a completare tutti il ciclo di vaccinazione e ad avere comportanti ispirati alla massima prudenza, a cominciare dall’uso della mascherina che in Campania — è giusto ricordarlo — è rimasto obbligatorio da sempre nei luoghi chiusi e all’aperto dove non è garantito il distanziamento. Si ribadisce inoltre la necessità che venga esercitato massimo controllo da parte delle forze dell’ordine e delle polizie municipali, anche sanzionatorio, nei confronti di chi non ottempera all’osservanza dell’ordinanza della Regione».

Da segnalare infine che nella ns. Regione negli ultimi giorni i contagi si sono moltiplicati soprattutto nella fascia di età che va da 0 ad 11 anni con 1.233 casi complessivi in Campania, rappresentando le classi anagrafiche che attualmente contano più positivi, seguite dalla fascia di età che va dai 40 ai 49 anni con 1.078 contagiati.

Condividi!