Caserta Cronaca

Il Comitato “Macrico Verde” scrive al nuovo Presidente dell’IDSC di Caserta, don Antonello Giannotti

Con l’arrivo del nuovo anno, diventerà fattiva la nomina di don Antonello Giannotti a nuovo Presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero della diocesi di Caserta al posto di don Antonio Aragosa.

Vice presidente del nuovo consiglio è stato nominato don Sergio Adimari insieme a Giovanni GogliettinoGiuseppe Posillipo e l’avvocata Maria Laura Massi (prima donna nella storia della Chiesa Casertana). Il collegio dei revisori sarà, invece, presieduto da Massimo Tagliafierro con i consiglieri don Ferdinando Latino Sergio Ferraiolo.

In merito a ciò, il Comitato MACRICO VERDE di Caserta ha diffuso il seguente comunicato:

Il Comitato MACRICO VERDE ha accolto con favore la notizia della nomina di don Antonello Giannotti a Presidente dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero della diocesi di Caserta, proprietario dell’area Macrico.

In vista del 1° gennaio 2022 quando ufficialmente egli entrerà nel pieno delle sue funzioni di Presidente siamo fiduciosi che il suo lavoro sarà improntato, come è stato fino ad oggi negli incarichi che ha ricoperto, ad una fattiva e concreta azione che riaffermi la funzione sociale del diritto di proprietà. Quel diritto, infatti, ha giustificazione non come mero ed egoistico possesso ma come servizio responsabile al bene di una comunità.

La Chiesa cattolica, con papa Francesco, è sempre più attenta alla cura del Creato e della nostra casa comune. Sia papa Francesco, sia il vescovo di Caserta Pietro Lagnese e sia la Conferenza Episcopale Italiana crediamo che seguano con viva partecipazione la sorte dell’immensa area Macrico.

Quell’area non può divenire l’ennesimo buon affare per alcuni, come hanno cercato di realizzare in questi ultimi 20 anni i numerosi progetti inverosimili dietro i quali si nascondeva lo scopo di ottenere uno straordinario profitto.

L’area Macrico non può essere caricata della responsabilità di risolvere i gravissimi problemi sociali, occupazionali, urbanistici e di uffici pubblici da cui è afflitta Caserta e sono condizionati i comuni limitrofi.  Essa è solo l’ultima occasione per dare ai cittadini un po’ di benessere e di vivibilità con un autentico Parco che restituisca parte di ciò di cui sono stati sistematicamente derubati. Un semplice Parco come ve ne sono in decine di migliaia di città in tutto il mondo. In ogni caso non sarà il cemento a rendere fruibile questo diritto.

Oggi la Chiesa cattolica è chiamata in nome della Carità, come è accaduto più volte nella storia, ad esercitare un compito di supplenza rispetto ad uno Stato inadempiente e indifferente al bene dei cittadini. La storia di questi ultimi vent’anni lo dimostra con evidenza: se l’area non è stata sottoposta a speculazioni ed affari lo si deve innanzitutto alla Chiesa stessa che grazie al vescovo Raffaele Nogaro seppe fare argine, sebbene a caro prezzo personale, ad affaristi e politicanti.          

Riteniamo, quindi, che l’IDSC – in perfetto accordo con la sensibilità già manifestata dal vescovo Pietro Lagnese – saprà interpretare i segni dei tempi con scelte orientate al bene comune e alla morale sociale cristiana, in una terra che per troppi decenni ha subito saccheggi, violenze e irreparabili inquinamenti e distruzioni.

Chiediamo, quindi, al nuovo Presidente un incontro per prospettare la nostra idea per il primo Parco pubblico di Caserta e per ascoltare le sue intenzioni riguardo al futuro del Macrico“.

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