Cronaca Provincia di Caserta

Aggredito selvaggiamente con calci e pugni un sanitario in servizio presso il presidio di Guardia Medica di Teano

Ancora un’aggressione ad un medico in servizio.

Stavolta è accaduto a Teano presso il locale servizio di Continuità Assistenziale (ex-Guardia Medica).

Un utente, vistosi negare una prescrizione, ha aggredito selvaggiamente il sanitario con calci e pugni e solo il pronto intervento di altri medici ha evitato il peggio.

Strappato dalle grinfie dell’aggressore, il professionista, il 50enne dott. Giuseppe Di Sano (nella foto) di Vairano Patenora, è stato poi portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Sessa Aurunca per le cure del caso.

Sul luogo sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini per ricostruire le dinamiche dell’accaduto.

Subito sono scattate le proteste dei sindacati dei medici italiani che richiedono con forza che sui luoghi di lavoro dei sanitari siano apposti adeguati sistemi di videosorveglianza e vigilanza, in particolare all’interno dei presidi di continuità assistenziale, garantendo altresì la presenza di minimo due medici per turno in tutti i presidi.

Vicinanza e solidarietà al dott. Di Sano per la vile aggressione subita presso il presidio di Continuità assistenziale di Teano durante il turno di guardia è stata immediatamente espressa dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta.

«Un altro episodio – è affermato nella nota – si aggiunge ai tanti già segnalati in ambito regionale. Un collega è stato aggredito verbalmente e fisicamente per aver semplicemente chiesto a un paziente, che si è presentato presso l’ambulatorio di guardia medica, delucidazioni relative a una prescrizione di antibiotico. Il paziente, in presenza di altre persone, ritenendo che la prescrizione fosse un suo diritto senza dover produrre spiegazioni, si è avventato contro il sanitario che ha riportato contusioni. Il collega Di Sano è stato medicato al vicino nosocomio, ma stamane, nonostante tutto, è nuovamente al lavoro».

La presidente dell’Ordine Maria Erminia Bottiglieri ha dichiarato: «Il collega mi ha detto che il danno morale e psicologico lo ha provato molto più del danno fisico. La violenza subita non lo fermerà e continuerà a lavorare con la stessa passione e con lo stesso rigore che ha dato fino a oggi. Certamente questi gesti non hanno giustificazione, vanno condannati sempre. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, ma tutti dobbiamo prendere atto che è ora di intervenire in maniera decisa. Da troppo tempo si parla delle aggressioni agli operatori sanitari, è stata istituita la Giornata Nazionale, ma – ha continuato – serve qualcosa di concreto se vogliamo veramente mettere la parola fine. Gli interventi da realizzare sono tanti e ne cito uno per tutti: la relazione medico paziente è cambiata nel tempo, nel senso che ormai non c’è più sintonia, ma attrito che crea il presupposto per questi episodi. Un invito alle Istituzioni preposte e ai cittadini: lavoriamo insieme per evitare che tali episodi si ripetano».

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