Approfondimento Provincia di Caserta

Referendum sulla giustizia: quesiti e “colori” delle schede. Alle urne anche 17 comuni della provincia di Caserta. Si vota solo questa domenica

Sono cinque i referendum sulla giustizia che questa domenica 12 giugno sono sottoposti al giudizio degli italiani.

Ricordiamo che si può votare solo questa domenica dalle ore 7.00 alle 23.00 e che, per raggiungere il quorum (necessario ed indispensabile in quanto sono referendum abrogativi), dovranno votare la maggioranza (50%+1) degli aventi diritto al voto e si dovrà raggiungere la maggioranza (50%+1) dei voti validamente espressi.

Referendum n.1 (scheda rossa): legge Severino.

Il primo quesito riguarda l’abrogazione integrale del “decreto Severino“: legge del 2012 che stabilisce l’incandidabilità e l’ineleggibilità di politici e amministratori locali condannati in via definitiva per determinati reati (dalla mafia al terrorismo ai reati contro la pubblica amministrazione), oltre che la sospensione automatica dalla carica in caso di condanna non definitiva per un periodo massimo di 18 mesi.

Referendum n.2 (scheda arancione): custodia cautelare.

Il secondo quesito punta a ridurre i casi in cui può essere applicata la misura della custodia cautelare. Un imputato può infatti essere messo sotto custodia preventiva ai domiciliari o in carcere, prima della sentenza definitiva, nel caso in cui ci sia pericolo di fuga, rischio di inquinamento delle prove o reiterazione del reato, cioè il rischio che l’imputato ripeta il reato. I casi in cui questa misura è applicabile sono diversi e sono previsti nell’art. 274 del codice di procedura penale.

Referendum n.3 (scheda gialla): separazione delle carriere.

Il terzo quesito mira alla separazione delle funzioni tra giudici e pubblici ministeri. Ad oggi, un magistrato può passare da una funzione all’altra fino ad un massimo di 4 volte nel corso della sua vita professionale. In veste di giudice il magistrato, proprio perché deve “giudicare“, deve mantenersi super partes; al contrario, in veste di pubblico ministero, il magistrato rappresenta invece l’accusa in un processo. Di conseguenza, chi vota “sì” punta ad abrogare tutte quelle disposizioni che permettono questi passaggi, così che ogni magistrato scelga in modo definitivo quale delle due funzioni ricoprire ad inizio carriera al fine di garantire una maggiore equità e indipendenza tra chi accusa e chi giudica.

Referendum n.4 (scheda grigia): consigli giudiziari.

Il quarto quesito chiede che anche la componente laica del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari possa partecipare al processo di valutazione dei magistrati. Quest’ultimi infatti vengono valutati ogni 4 anni dal Csm, sulla base dei pareri dati dagli organi precedentemente citati. Questi sono formati sia da magistrati, sia da avvocati e professori universitari (la componente laica), i quali sono però esclusi dalla valutazione sull’operato dei magistrati. Chi vota “sì” intende abrogare questo divieto, così da permettere anche a chi non è magistrato di potersi esprimere sull’operato di altri magistrati, al fine di rendere più oggettivi i giudizi.

Referendum n.5 (scheda verde): elezione dei togati del Csm.

Infine, il quinto e ultimo quesito riguarda invece le elezioni dei cosiddetti membri “togati” del Csm. Per diventare un membro del Consiglio superiore della magistratura, un magistrato deve raccogliere almeno 25 firme di altri magistrati a sostegno della sua candidatura. Chi vota “sì” intende abrogare questa raccolta firme e permettere quindi a ciascun magistrato di candidarsi in autonomia, riducendo così soprattutto l’influenza delle cosiddette “correnti” politiche interne al Csm, da sempre esistenti e che spesso sono determinanti in questi casi.

Per votare è necessario un documento d’identità valido e la propria tessera elettorale. Chi non ha la tessera, l’ha smarrita o ha esaurito gli spazi disponibili può richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza.

Una volta chiuse le urne ci sarà prima lo spoglio per quanto riguarda i cinque referendum in programma e poi, a partire dalle ore 14.00 di lunedì 13 giugno, inizierà lo scrutinio delle amministrative.

Ed in 17 comuni della provincia di Caserta questa domenica si vota anche per eleggere Sindaco e consiglio comunale.

I comuni dove si vota sono:

– Alvignano,

– Bellona,

– Calvi Risorta,

– Capua,

– Dragoni,

– Falciano del Massico,

– Gallo Matese,

– Liberi,

– Mondragone,

– Pastorano,

– Pietramelara,

– Portico di Caserta,

– Recale,

– San Giorgio Matese,

– Teano,

– Vairano Patenora,

– Valle di Maddaloni.

Capua e Mondragone sono i soli Comuni della provincia di Caserta sopra i 15mila abitanti per cui, qualora nessuno dei candidati dovesse raggiungere il 50% + 1 di consensi in questo primo turno, i due candidati più votati si sfideranno in un secondo turno che si terrà domenica 26 giugno. Anche per le amministrative i seggi saranno aperti la sola giornata di oggi, dalle ore 7.00 alle 23.00.

Per votare, non è obbligatorio indossare la mascherina, anche se l’uso è fortemente consigliato.

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