Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Avvocati “sul piede di guerra” contro il decreto del Presidente del Tribunale sammaritano sulla riorganizzazione organizzativa degli uffici

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con il decreto n.238/2022 del Presidente dello stesso, ha adottato nuove misure organizzative degli uffici del giudice di pace.

Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V., avv. Ugo Verrillo, esprime, in rappresentanza di tutta la classe forense, il proprio dissenso.

Il Decreto del Presidente del Tribunale del 12/07/2022, che detta nuove misure organizzative degli uffici del Giudice di pace, rappresenta – afferma decisamente – un enorme ostacolo alle esigenze della Classe Forense.

In particolare il decreto stabilisce che i procedimenti civili da trattare in ciascuna udienza siano non più di 40 e quelli penali non più di 25, e che gli stessi vengano trattati a distanza non inferiore di 10 minuti l’uno dall’altro.

Tali disposizioni – continua Verrillo – hanno di fatto generato numerosi disservizi ed una situazione caotica con udienze che si prolungano oltre le ore 16.00, e con rinvii ad oltre un anno. Tali sono state, difatti, le misure adottate dagli uffici del giudice di pace all’indomani dell’entrata in vigore del decreto, e che costituiscono il riflesso immediato di un provvedimento che va immediatamente revocato.

Ancora una volta vengono adottate misure senza coinvolgere la Classe Forense e senza verificare l’impatto che determinano delle scelte che incidono sul lavoro degli avvocati.

Il decreto è inconciliabile con le esigenze di giustizia che sono dettate dai principi costituzionali del “giusto processo” e della “ragionevole durata” dello stesso.

E’ davvero inaccettabile che la nostra categoria – dichiara il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V. – sia sminuita al punto da essere destinataria di provvedimenti che di fatto costituiscono un irreparabile danno professionale.

La tutela della salute pubblica e le esigenze di prevenzione dal rischio di diffusione del Covid non possono e non devono superare le esigenze difensive e professionali.      

A fronte della richiesta di centinaia di colleghi che, dall’entrata in vigore del Decreto, stanno presentando le loro legittime e condivisibili lamentele, nel corso della prossima seduta consiliare – conclude l’avv. Verrillo – adotteremo tutte le misure per resistere ad un provvedimento che va revocato o modificato secondo le indicazioni che saranno deliberate”.

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