Cronaca

Alla ricerca della maggioranza perduta…

Dopo il consiglio comunale sospeso per mancanza di numero legale durante la votazione per una variazione del bilancio, che prevedeva entrate per 56 milioni di euro dal ministero dell’interno (da restituire nei prossimi anni), i consiglieri casertani di opposizione hanno indetto una conferenza stampa per spiegare il loro punto di vista estremamente critico sulla situazione politica dell’amministrazione.

La prima volta che l’amministrazione Del Gaudio non ha avuto una maggioranza è stata a ottobre 2013 quando venne bocciata l’approvazione del progetto di housing sociale.

Da allora ci si è barcamenati nel mare tempestoso delle richieste dei consiglieri di maggioranza, che con numeri ridottissimi hanno portato avanti il governo cittadino.

Un mercato dei voti”, l’ha definito Enrico Tresca del Pd. “Quel che è accaduto ieri è lo specchio di ciò che avviene tutti i giorni nel palazzo: c’è una sciatteria incredibile nella produzione di atti utili per la città. La città è disorganizzata quanto l’attività politica della maggioranza di centro destra. Le decisioni hanno un senso complessivo o solo per qualcuno? Siamo a disposizione della città, ma non siamo a disposizione di questa amministrazione. Non c’è condivisione, c’è solo contrattazione. Un clima pessimo che dà un’immagine di sfaldamento che Caserta non merita”.

Poi attacca direttamente gli indecisi: “Ncd (Pasquale Corvino, Donato Tenga, Pasquale Antonucci) ha una posizione critica nei confronti dell’amministrazione, mai espressa in consiglio, ma sempre fuori. Si devono tirare le conseguenze di queste posizioni”. E continua: “Ci sono molti dei consiglieri di maggioranza che contrattano il voto. Ciò è poco dignitoso, c’è un mercanteggiamento inaccettabile”.

La maggioranza non c’è, ieri si sarebbero dovuti approvare due atti di ordinaria amministrazione e non ci sono riusciti. Non si è in condizione di discutere di cose serie per la città, come la Reggia, la questione urbanistica, il Macrico, il Parco dei Colli Tifatini. Fermiamo questo stillicidio dannoso per la città”, dice nel suo intervento Franco De Michele, capogruppo del Pd in consiglio comunale. “Stiamo valutando azioni forti”, annuncia. “Dimissioni di massa o mozione di sfiducia – chiarisce – ma ci stiamo confrontando per decidere”.

I numeri dell’opposizione, però, rimangono ufficialmente solo 11, quindi insufficienti per poter influire in maniera incisiva.

Sui numeri ridottissimi con cui, per esempio, è stato approvato il bilancio, Francesco Apperti del gruppo consiliare di Speranza per Caserta, richiama ciò che avviene fuori Caserta: “Ci sono alcuni comuni che prevedono, per le questioni di bilancio, l’approvazione con maggioranza assoluta (la metà più uno dei consiglieri: quindi, nel nostro caso, 17 voti) mentre qui, non essendo previsto dal regolamento comunale, è stato approvato un bilancio con 14 voti”. Eppure ufficialmente la maggioranza dovrebbe contare 22 consiglieri”.

Luigi Cobianchi (Fli) per impegni personali era assente, ma ci ha tenuto a intervenire telefonicamente: “Spero che nei colleghi di maggioranza si sia risvegliato un senso di dovere e di coscienza. Ieri non è stato approvata una variazione di bilancio che avrebbe continuato a indebitare i cittadini casertani. Si voleva approvare un mutuo per recuperare i debiti facendo altri debiti con il ministero dell’interno. L’esperienza Del Gaudio è finita, Caserta sta andando in un baratro”.

Italia nuova (Pierpaolo Puoti, Antonio Ciontoli, Salvatore Zullo, Paolo Farina) non era presente stamattina, ma tramite messaggio ha fatto sapere di essere sulla stessa linea dei colleghi.

(Donato Riello)

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