Importante udienza nel processo per gli appalti truccati all’Asl di Caserta che ha portato, nel novembre dello scorso anno, all’arresto, tra gli altri, del consigliere regionale Pdl Caserta Angelo Polverino, dell’imprenditore di Marcianise Angelo Grillo e del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta Francesco Bottino.
In aula è stato ascoltato il collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi, esponente del clan camorristico napoletano dei Mallardo, che ha parlato anche di altri politici casertani che però non sono indagati nell’indagine: “A Giugliano portammo Gennaro Salvatore (eletto nel Nuovo Psi e non indagato) e Francesco Mallardo (non indagato in questa inchiesta) che però non fu eletto.
Ero legato a Massimo Grimaldi (non indagato) che mi fu presentato da Nicola Pagano (non indagato in questa inchiesta), ex sindaco di Trentola.
Con Grimaldi andavo a cena ed al consiglio regionale al Centro Direzionale. Frequentavo anche U. D. F. (non indagato in questa inchiesta), uomo di fiducia di Clemente Mastella. Andavamo con Pagano a casa di Grimaldi a Carinola. Grimaldi non è un politico da grandi numeri. Nel 2005 Pagano preferì la candidatura alla Provincia, ma il clan camorristico dei Casalesi diede l’ordine di non votare Nicola Cosentino e così perse l’elezione. Pagano non fu eletto; invece Grimaldi con pochi voti divenne consigliere”.
Poi Pirozzi ha parlato anche dei rapporti con l’imprenditore di Santa Maria a Vico Lazzaro Luce, ex presidente del Gladiator e del Savoia: «Mi fu presentato un sabato mattina, alla fine del 2008, a Ceppaloni, dai Mastella (non indagati in questa inchiesta), in occasione della preparazione della campagna elettorale per le provinciali, da Ugo De Flavis. Mi dissero che era uomo di fiducia di Nicola Ferraro”.
Infine, sul controllo della sanità in provincia di Caserta, ha aggiunto: “Cosentino volle come direttore Bottino che era della Margherita, nonostante ci fosse in Regione una giunta di centrodestra. Nel 2011 Bottino venne nominato direttore dell’Ospedale di Caserta per continuare la lobby che c’era prima quando era direttore generale dell’Asl. Grimaldi si lamentava che, nonostante avesse vinto il centrodestra, ci si ritrovava ad avere un dirigente che c’era quando governava centrosinistra”.