Antonello Nevola e Riccardo Paolini a “Cestisticamente Parlando” su Radio PRIMARETE Caserta ora anche in podcast.
Ventiseiesimo appuntamento con “Cestisticamente Parlando”, il magazine di Radio PRIMARETE Caserta condotto da Eugenio Simioli, Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella e Sante Roperto (con la regia di Imma Tedesco), in onda ogni martedì dalle 19.35 alle 20.55 (95.00 Mhz F.M. e in streaming su www.radioprimarete.it) ed in replica ogni giovedì alle 0.05 e in podcast sul canale Youtube “Cestisticamente Parlando” e sulla pagina FB “Cestisticamente Parlando – Radioprimarete”).
Antonello Nevola:
La situazione infortuni sta letteralmente martoriando la JuveCaserta…
Effettivamente la questione infortuni ci sta danneggiando in maniera importante e anche chi dice che la preparazione atletica sia stata sbagliata ad inizio anno si sta ricredendo. Naturalmente questa situazione infortuni determina una preparazione della settimana degli allenamenti molto complicata.
Possibile ritorno sul mercato?
E’possibile pescare italiani sul mercato solo in A2 e questa è una situazione molto complessa.
Un commento sul difficile momento di Siva?
Nella stagione in ogni giocatore ci possono essere degli up&down. Inevitabilmente lo studio delle altre squadre sul giocatore è molto più accurato, ma anche il continuo cambiamento di roster non giova per il rendimento di Siva. Speriamo che nelle ultime 6 partite ritorni il giocatore che tutti noi conosciamo.
Il momento negativo di Siva è coinciso con il rifiuto del buyout dello Zalgiris Kaunas?
Non credo, anche perché non c’è mai stata da parte di Siva una presa di posizione, visto che ha sempre accettato di buon grado le decisioni della società.
Un parere su Linton Johnson?
Aveva forti motivazioni in vista del suo esordio, considerato che era fermo da più di un anno. Sicuramente ci potrà dare una mano per il resto della stagione.
Ci spieghi la questione lodi?
Partirei da una questione di quantità: i lodi sono due, uno di un giocatore ed uno di natura diversa. Per quanto riguarda la questione Ivanov, non c’è nulla da saldare con il giocatore. Per quanto riguarda il lodo relativo al giocatore, peraltro di importo molto basso (circa 10.000 euro nds), ciò è legato alla questione del 20% dello stipendio non retribuito in caso di retrocessione, che inoltre non è una situazione gestibile direttamente dai giocatori, quindi reputo anche una certa strategia in questa richiesta che è una mera interpretazione di una norma contrattuale. Il mercato non è assolutamente bloccato, perché non è emerso nessun provvedimento contro di noi.
C’è un ritardo nei pagamenti dei giocatori della stagione in corso?
Assolutamente no, anche perché c’è stato un grande impegno da parte dei giocatori nella partita di ieri sera e questo lo si è visto chiaramente. Ci sono mancate le forze negli ultimi 5 minuti per portare a casa la partita.
Un commento sui tifosi?
E’ un momento molto delicato per noi e i tifosi lo hanno compreso, va dato loro atto che questo ci sarà di grande aiuto per il raggiungimento della salvezza sul campo, che è il nostro obiettivo principale.
Riccardo Paolini:
La sensazione è che la squadra giochi alla pari con l’avversario per 35 minuti, poi c’è un calo: come lo si spiega?
Gli innesti di Daye e Lydeka ci hanno dato quell’esperienza, solidità e talento che ci permettono di fare buone partite per 35-36 minuti, indipendentemente dal parquet dove scendiamo. Sul +1 a 1 minuto e mezzo dalla fine a Cremona, ci siamo disuniti, ma questo capita anche nelle partite di Eurolega, per cui cerchiamo di fare la nostra partita e andiamo avanti.
Come è cambiato il sistema di gioco con gli ultimi innesti?
Siamo più pericolosi sia nel gioco interno ed esterno, ma questi due innesti hanno innalzato le prestazioni di Christon e Lacey che avevano bisogno di qualche giocatore più esperto al loro fianco. Al momento il nostro quintetto esprime una buona pallacanestro e solidità difensiva. Quando la panchina ci dà una buona mano nelle partite, riusciamo a giocarcela con tutti.
Siete a 4 punti dai playoff: un pensierino lontano alla post season lo sta facendo?
Assolutamente no: nel bene e nel male, per me la partita più importante resta sempre la prossima, quindi io sono concentrato sulla partita di sabato contro Caserta. Credo che anche Sandro Dell’Agnello stia facendo lo stesso ragionamento nostro, visto che per Caserta una vittoria a Pesaro sarebbe molto importante e che salverebbe quasi certamente la formazione casertana.
Lei è ancora convinto del blocco delle retrocessioni?
Assolutamente sì, porto questa idea da un paio di anni da quando allenavo in B2 a Fossombrone. Non c’è bisogno di retrocedere per dare spettacolo, se trasformassimo questo spettacolo in “dramma sportivo”, ritengo che tutto il movimento non ne giovi. Il basket deve essere divertimento, entusiasmo, scambio di sorrisi tra i tifosi: dovremo prendere esempio dall’America su queste cose, invece che sulla regola dello smile! Inoltre non riusciamo a “copiare” l’organizzazione americana del campionato e delle squadre satelliti che fanno la D-League, probabilmente perché può dare fastidio a qualcuno…
Quando siamo andati a Cremona, sono rimasto colpito dal pubblico cremonese perché ha applaudito il nostro ingresso sul parquet. Tornando al 10 maggio, non è servito a niente quel dramma sportivo alla fine della partita, che è era stata bellissima, perché, come è giusto che sia, Caserta è rimasta dove merita di stare.
Credo che, per un miglioramento dell’intero sistema, bisogna ripartire da una riforma delle scuole, con maggiori ore di educazione fisica; forse solo così, tra ben 10 anni, avremmo educato tutti i futuri spettatori, che saranno capaci di non insultare più gli avversari, ma applaudiranno e si divertiranno ad andare a vedere un bello spettacolo sportivo.