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160 studenti in visita alle Casermette per ricordare la “Resa di Caserta”

L’evento per ricordare gli 80 anni dalla “Resa di Caserta”, tenutosi il 29 aprile e organizzato da una rete di Associazioni casertane, con capofila il Comitato Caserta Città di Pace, si è svolto nel migliore dei modi, grazie anche alla bella giornata di sole. Con 160 alunni del Liceo Scientifico “A. Diaz” e il comprensivo “E. De Filippo” di San Nicola, accompagnati da alcuni docenti, si è svolta la visita a le “Casermette” di San Nicola, in compagnia del Sindaco Marotta e grazie alla collaborazione della locale Protezione Civile e Polizia Municipale. Una visita innanzitutto di conoscenza dei luoghi, aree pressoché sconosciute ai cittadini.

Il Sindaco che ha informato dell’idea progettuale di restauro del Mulino Palomba all’interno dell’area delle “Casermette” stesse e di tutta la zona verde. Per tale scopo l’Amministrazione sannicolese ha proceduto a partecipare al Bando di Finanziamento Ministeriale per le Aree Abbandonate. C’è stato l’intervento della volontaria LIPU Anna Maria Deri che ha spiegato le ragioni dell’incontro e la storia del luogo. Un secondo intervento della memoria dei luoghi dopo l’abbandono da parte dei Militari, della Prof.ssa Pascariello che ha ricordato come, nei tempi passati, i ragazzi dell’epoca utilizzavano quei luoghi per i giochi ed il tempo libero. Proprio questo è un aspetto fondamentale del futuro dell’area e della grande opportunità che rappresenta: l’auspicio da parte delle Associazioni è che questi beni di proprietà comunale possano essere pensati come spazi di comunità, dove trascorrere il tempo libero, fare sport e godere del fresco di un Parco pubblico. In seguito, la visita si è spostata alle “Casermette” di Caserta su Viale Carlo III, una grandissima area, estesa per più di 4 ettari e mezzo, con un grande potenziale per essere strumento e volano per migliorare la qualità della vita in città, a beneficio dei cittadini del Rione Acquaviva e di San Nicola, visto che si trovano sul confine di questi abitati.  Un’area che già presenta alberi di alto fusto ed un piccolo boschetto di lecci che, come spiegato dal referente provinciale LIPU, Matteo Palmisani non è opera dell’uomo ma delle ghiandaie.

I quali sono denominati così in qualità di uccelli che si cibano di ghiande e che sono abituate a farne scorte per poi dimenticarle o che magari le perdono durante il volo. I lecci, infatti, sono la specie di quercia più diffusa sul territorio, nel Parco della Reggia, sui Tifatini. Nel suo intervento Palmisani ha informato della presenza di una coppia di poiane nell’area e proprio in quel momento, guarda caso, i presenti hanno potuto goderne la vista del volo di uno dei rapaci. La mattinata con le scolaresche, sempre spostandosi a piedi lungo il galoppatoio; altra parte di territorio da tutelate dal cemento ed asfalto, da valorizzare come passeggiata in natura; si è chiusa presso il Campo della Protezione Civile di Viale Carlo III, grazie all’ospitalità del locale Servizio di Volontariato Giovanile. Un’occasione per questi studenti di conoscere da vicino l’importanza delle attività dei Corpi di Protezione Civile, alternativa di Pace, pubblica utilità di Soccorso rispetto ai signori della guerra.  A fine visita è stato offerto un buffet a cura delle Associazioni.

Nel pomeriggio si è tenuto un breve ed interessantissimo convegno, nell’area “Casermette” Ex Caserma Brignole, sul tema storico della Resa e d’importanti momenti della Resistenza sui nostri territori, spesso rimossi dalla memoria, con il Relatore e Storico Prof. Giovanni Cerchia Docente presso l’Università del Molise, che ha visto la partecipazione ed il forte interesse e coinvolgimento di decine di persone. Anche per molti di loro è stata una buona occasione per conoscere da vicino l’area delle “Casermette” e la speranza della tutela della stessa al fine di renderla fruibile come Parco pubblico: in fondo nella vicina Aversa insiste il Parco Pozzi, un po’ più piccolo della ex Brignole, pienamente vissuto dai cittadini. Vi sono presenti campi di basket, campi di bocce, le persone vi fanno jogging, c’è uno spazio recintato per liberare i cani dal guinzaglio, a dimostrazione che si può fare ed auspichiamo bene con l’ascolto ed il coinvolgimento dei cittadini e delle Associazioni.

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