Cronaca Provincia di Caserta

Dopo una settimana continua l’intervento dei Vigili del Fuoco per domare definitivamente l’incendio divampato in un’azienda a Teano

Continua ininterrottamente l’azione dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Caserta per domare l’incendio divampato il 16 agosto scorso all’interno di un capannone adibito allo smaltimento dei rifiuti, situato nel comune di Teano, in un’area di circa 40.000 mq.

Le operazioni di spegnimento sono coordinate direttamente dal Comandante Provinciale, Arch. Maria Angelina D’Agostino, con il costante supporto di tutti i funzionari del Comando.

L’intervento si è rivelato particolarmente complesso a causa del cedimento strutturale dell’edificio che ospitava i rifiuti, rendendo necessarie operazioni di abbattimento e rimozione delle strutture metalliche danneggiate dall’incendio tramite mezzi cingolati, ruspe e pale meccaniche.

Parallelamente le squadre operative continuano le azioni di spegnimento, coadiuvate anche dall’utilizzo di robot antincendio impiegati nelle zone impervie e meno accessibili.

Attualmente sono circa trenta gli uomini impegnati sul posto con l’ausilio di tre autobotti del Comando di Caserta, un’autobotte proveniente dal Comando di Salerno e, da ieri sera, un’autocisterna da 33.000 litri di acqua inviata dal Comando di Latina.

L’intervento prosegue anche durante le ore notturne.

Per garantire la massima sicurezza, vista la precarietà delle strutture crollate, le squadre si mantengono a presidio dell’impianto, svolgendo attività di monitoraggio, misurazioni ambientali e spegnimento in aree considerate sicure.

Le operazioni continueranno fino al completo spegnimento ed alla messa in sicurezza dell’area con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e la salute pubblica.

Intanto, al posto delle fiamme, divampano le dichiarazioni di condanna.

La CGIL di Caserta e la FP-CGIL hanno diramato il seguente comunicato:

L’incendio divampato nell’impianto di trattamento rifiuti a Teano è l’ennesima tragedia annunciata in una terra martoriata da decenni di abbandono istituzionale e speculazioni criminali. La colonna di fumo tossico che ha avvolto l’area e che hanno generato livelli di diossina sopra la media,  non è solo il simbolo di un disastro ambientale, ma rappresenta anche l’inerzia colpevole, da decenni, delle autorità locali e nazionali.

La Campania, e in particolare la provincia di Caserta, è da tempo al centro di una crisi ambientale senza precedenti. Secondo i dati di Legambiente, dal 2009 al 2023, la regione ha registrato oltre 23.000 illeciti ambientali, con più di 24.000 persone denunciate e 11.000 sequestri. La recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per la gestione disastrosa della Terra dei Fuochi, riconoscendo la violazione del diritto alla vita e alla salute dei cittadini.

Lavoratori e cittadini sono  vittime di un sistema malato e sono i primi a pagarne il prezzo, in ambienti dove la salute e la sicurezza sono parole vuote e la precarietà regna sovrana. Abitare in  questa provincia significa essere costretti a respirare aria irrespirabile, vivere in luoghi avvelenati, crescere bambini sotto cieli tossici. Tutto questo in una terra che già paga da decenni il tributo altissimo alla criminalità ambientale.

Chiediamo immediatamente chiarezza su dinamica e responsabilità dell’incendio, controlli approfonditi sulle condizioni dell’impianto prima del rogo, tutela piena della salute dei lavoratori coinvolti, monitoraggio ambientale esteso e trasparente per la popolazione e una strategia territoriale credibile per la gestione dei rifiuti fuori dalle logiche dell’emergenza e del profitto privato.

La Terra dei Fuochi non è un’etichetta mediatica: è una realtà che miete vittime ogni giorno. 

È inaccettabile che, nonostante le numerose denunce e le evidenze scientifiche, le istituzioni continuino a ignorare la gravità della situazione. Il governo locale e nazionale devono assumersi le proprie responsabilità e agire con decisione per porre fine a questa emergenza che mette a rischio la vita di migliaia di persone.

Continueremo a denunciare, a mobilitarci e a lottare per la giustizia ambientale e sociale. La Terra dei Fuochi non può essere dimenticata. È tempo di passare dalle parole ai fatti: noi continueremo a pretendere legalità, salute, giustizia ambientale e dignità del lavoro. Perché non ci rassegniamo alla devastazione. E perché crediamo che ogni incendio di oggi sia un crimine contro il futuro di domani.

E, sempre relativamente all’incendio di Teano ritenendolo di “chiara” matrice dolosa, il collega Enzo Palmesano, giornalista professionista vittima di reato di tipo mafioso, ha inviato alla Ferrarelle SpA la seguente lettera aperta:

I molto infiammabili depositi di rifiuti in provincia di Caserta, da Bellona a Pastorano a Teano (la vera “Terra dei fuochi”) sono da sempre al centro della mia attenzione, con denunce alla magistratura e numerose e ovviamente pericolose prese di posizione pubbliche sullo strapotere della cupola camorristico-mafiosa che tiene in pugno la nostra bellissima e sfortunata terra.

Con riferimento all’incendio di queste ultime ore a Teano, la cui minaccia si è pericolosamente protesa pure verso Riardo, ho sospettato che possa essere una ritorsione contro l’impegno del movimento popolare “COMITATO NO IMP” di Teano, contro il Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi, Monsignor Giacomo Cirulli, per la sua pastorale ambientalista, e contro la costante azione legale della Ferrarelle Spa per bloccare l’imperiale calata di depositi di rifiuti che vorrebbe circondare finanche lo storico insediamento delle acque minerali.

Non bisogna lasciare nulla di intentato per colpire i criminali che orchestrano la strategia degli incendi, a mio avviso tutti dolosi, da Bellona a Pastorano a Teano.

Chiedo pertanto alla Ferrarelle Spa di valutare – a tutela dei propri interessi imprenditoriali e, più in generale, del territorio – se non sia il caso di dare incarico a una agenzia investigativa privata di altissimo profilo (di livello nazionale e internazionale) per arrivare alla identificazione e alla denuncia degli autori materiali e dei mandanti degli incendi, in particolare di quello del 16 agosto 2025 a Teano.

Sono pronto a mettere a disposizione degli investigatori privati da Voi eventualmente incaricati le informazioni sullo scenario esistente a Teano (come altrove), da me comunque già inviate alle forze dell’ordine, alla magistratura, alla prefettura e al ministro dell’Interno, che mi leggono in copia”.

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