Cronaca Marcianise

Altri morti sul lavoro: esplode un silos dell’azienda “Ecopartenope” a Marcianise e tre persone perdono al vita

Questo pomeriggio, verso le ore 15.00, una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Caserta, proveniente dal distaccamento di Marcianise, è intervenuta in via SP Tavernelle, nel comune di Marcianise, allertati dai lavoratori di un’azienda di raccolta e stoccaggio rifiuti a causa di uno scoppio di un silos contenente oli esausti, in cui sono rimasti coinvolti alcuni lavoratori

L’azienda in questione è la “Ecopartenope” che si occupa di ritiro, trasporto e stoccaggio per il riciclo di rifiuti pericolosi e non presso le aziende di piccole, medie e grandi dimensioni; azienda che già nel 2018 subì una disposizione di interruzione alla prosecuzione delle attività da parte dell’allora sindaco marcianisano Antonello Velardi a seguito di due allarmanti relazioni effettuate dall’Arpac e dai Vigili del Fuoco che denunciarono “anomalie gravissime” proprio in quel silos che venne poi chiuso. 

In particolare l’Arpac riscontrò che “nel capannone erano stoccati rifiuti in quantità 11 volte superiore a quella consentita” (cioè 588 tonnellate rispetto alle 50 previste dalle autorizzazioni) ed elencò una decina di violazioni nello stoccaggio dei rifiuti. I Vigili del Fuoco a loro volta accertarono “impianti antincendio o danneggiati o incompleti, comunque non funzionanti per i volumi stoccati”.”.

Addirittura, quando il 31 luglio di sette anni fa firmò l’ordinanza di sospensione delle attività – poi revocata dal TAR –, il sindaco sottolineò che l’Ecopartenope era stata “oggetto di importanti inchieste della magistratura”.

Da segnalare infine che l’ultima revisione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) della Ecopartenope con modifica sostanzialedelle autorizzazioni risale al dicembre 2024.

Immediatamente giunti sul posto, i  hanno trovato i corpi senza vita di tre persone: il datore di lavoro e due dipendenti, uno dei quali era il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

A causa della violenta deflagrazione, sentita anche dai cittadini residenti dei comuni vicini, due dei tre deceduti sono stati sbalzati sul tetto di un’azienda confinante. L’esplosione ha infatti divelto la parte superiore del serbatoio e parti della tettoia di copertura del silos.

Inoltre altri due lavoratori, coinvolti nell’esplosione, sono rimasti lievemente feriti e, immediatamente soccorsi, consegnati ai sanitari per le prime cure del caso ed il successivo trasporto in ospedale

Da segnalare che in precedenza si era diffusa la voce di una quarta persona dispersa, ma la notizia è stata successivamente smentita.

Sul posto, a supporto della prima squadra, è intervenuto il seguente personale con mezzi a supporto: due squadre ordinarie – una dalla sede centrale del Comando ed una dal distaccamento di Aversa – un’autoscala, un’autobotte, il Nucleo S.A.F. (Speleo Alpino Fluviale), il Nucleo N.B.C.R. (Nucleare Batteriologico Chimico Radiologico) ed un funzionario per la gestione strategica dell’intervento.

Si sta lavorando per la messa in sicurezza dell’intera area che non è stata comunque interessata da alcun incendio.

Giusto stamattina, presso la sede della Prefettura di Caserta, si sarebbe dovuto tenere una riunione dell’Osservatorio Provinciale sulla Sicurezza sul Lavoro, poi rinviato a venerdì. Nel pomeriggio invece la notizia della tragedia.

La tragedia avvenuta a Marcianise, con la morte di almeno tre operai, ci lascia sgomenti e addolorati. A nome dell’intera Provincia di Caserta – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Caserta Anacleto Colombiano rivolgo un pensiero di vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro colleghi ed a tutta la comunità colpita da questo dramma, a partire dal sindaco di Marcianise Antonio Trombetta. Non possiamo più permettere che il lavoro diventi sinonimo di pericolo e di morte. Ogni vita spezzata rappresenta una sconfitta per le istituzioni e per la società tutta. È necessario un impegno comune e concreto, fatto di controlli rigorosi, di investimenti nella prevenzione e di responsabilità diffusa. La Provincia – ha concluso il Presidente – sarà al fianco delle autorità competenti e di tutte le parti coinvolte per fare piena luce sulle cause dell’esplosione e per contribuire, per quanto nelle proprie competenze, a rafforzare la cultura della sicurezza. Non possiamo e non dobbiamo più abituarci a contare morti sul lavoro: il diritto alla sicurezza è un principio non negoziabile e deve essere garantito a ogni cittadino”.

Si tratta forse dell’episodio più grave degli ultimi vent’anni – ha reso noto il segretario provinciale della CISAL Caserta, Ferdinando Palumborispetto al quale non possiamo che esprimere dolore, sconcerto e rabbia. La sicurezza sul lavoro non può più attendere”. Il sindacato di via Unità Italiana, attraverso il suo pool di sindacalisti, resta costantemente aggiornato sulle notizie che giungono da Marcianise e rinnova l’impegno a porre il tema della tutela dei lavoratori al centro del dibattito istituzionale.

Preservare la sicurezza sui luoghi di lavoro è un dovere morale verso le lavoratrici e lavoratori. Contrastare le morti sui luoghi di lavoro è un obiettivo fondamentale. Non si può continuare ad assistere – ha affermato il segretario generale CISL Caserta Nicodemo Lanzettaa queste tragedie che distruggono la vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non deve essere vista come un costo inutile, ma deve rappresentare quel salto culturale da porre come primo obiettivo in ogni luogo di lavoro. Bisogna destinare – ha concluso – ancora più risorse per maggiori controlli ispettivi, per la prevenzione per la formazione per una cultura della sicurezza ancora oggi insufficiente”.

Un’altra tragedia intollerabile, di proporzioni enormi, che colpisce il mondo del lavoro nel nostro territorio”. Così recita una nota diffusa da CGIL Caserta e CGIL Napoli e Campania in cui si esprime “cordoglio profondo alle famiglie, vicinanza ai feriti ed ai lavoratori coinvolti, e rabbia per le ennesime morti evitabili. Non si tratta di fatalità. È il fallimento di un sistema di fare impresa che uccide e che continua a non garantire sicurezza. Chiediamo: – Verità immediata su quanto accaduto – Più controlli e ispettori – Un piano straordinario per fermare questa strage silenziosa. Morire di lavoro è una vergogna!”

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