Castel Morrone

Ennesimo miracolo bianconero!

JUVECASERTA – ENEL BRINDISI 78-63
(24-18; 15-22; 22-13; 17-10)

Dopo il blitz di Cantù, ennesimo miracolo per una Juve che in quanto a cuore e testosterone è tra le migliori di sempre.
In pochissimi avevano ipotizzato una vittoria della Juve, ritenendo che la fuga di Akindele avrebbe certamente condizionato negativamente il morale della truppa di Sacripanti. Ma quelli di questa stagione sono prima uomini e poi cestisti; si sono guardati in faccia giovedì sera e hanno deciso che ci avrebbero provato per loro stessi, per i tifosi e per affrancarsi dal giogo del nigeriano.
Sacripanti è partito ancora con Marzaioli starter vicino alla doppia J (Jonusas e Jelovac), dimostrando che lui di manovre per vincere qualche migliaio di euro in più non ne farà mai: impara Sabatini!
Caserta mette subito la testa avanti provando ad approfittare del morale sotto i tacchi dei pugliesi reduci da sei sconfitte consecutive (9-6 al 3°). In questa fase un Gentile già in trance agonistica porta a spasso Reynolds.
Brindisi però può mettere centimetri e tanti chilogrammi nel pitturato – presidiato in modo troppo soft dall’acciaccato Jonusas e da Jelovac – e, con un parziale di 0-12, prende le redini dell’incontro pregustando un facile ritorno al successo (9-18 dopo 5’).
Quando sembra che la Juve stia per affondare, Sacripanti compie il suo capolavoro tattico: pressa tutto campo sui portatori di palla avversari e taglia le linee di rifornimento a Simmons e Robinson; il terzo fallo di Gibson (al 6°) fa il resto: i bianconeri sfruttano un black out dell’Enel di 6’ e piazzano il 17-0 che indirizza la partita in direzione di Mordente e compagni (26-18 all’11°).
In questa fase Caserta aggredisce i salentini in ogni parte del campo e recupera palloni in quantità industriale con Michelori in versione Gladiatore che prende botte sotto canestro.
Fultz riaccende la luce e propizia un mini-break della formazione di Bucchi che riporta in vantaggio gli ospiti sul 30-31 dopo 14’. E’ sempre Fultz poi che trova la bomba sulla sirena che fissa il finale del primo tempo sul 39-40.
Ad inizio ripresa si rivede Gibson, ma è un fuoco di paglia (commette il quarto fallo dopo 3’) e Gentile continua a dominare dall’arco (46-43). Michelori giganteggia sotto le plance (51-46 al 26°), ma la partita si decide quando Jelovac inizia il bombardamento.
Il serbo è un pazzo (nel senso buono, ovviamente), sbaglia rigori da sotto, ma infila canestri da otto metri che spaccano la fragile difesa di Bucchi a cui non basta replicare il pressing casertano. 8-0 Caserta (anche Mordente mette una tripla) e il vantaggio si dilata: 61-53 al 29°.
Intanto nella partita parallela con Bologna per il premio del minutaggio-italiani la Virtus decide che i soldi sono più importanti del risultato sportivo e la Sabatini gang passa a condurre 99-90 (dopo il 31 pari del primo periodo) dopo 30’.
Caserta invece la sua partita la vuole vincere sul campo e con Michelori (alla fine 18+13 per 32 di valutazione, terzo di giornata) sigla l’ennesimo massimo vantaggio a 5’ dalla fine sul 69-58.
La grinta e la ferocia sono il marchio di fabbrica di questa squadra che bomba su bomba umilia Brindisi, stravince la gara, invertendo l’ingiusto -8 dell’andata.
Finisce 78-63 con un parziale di 39-23 nel secondo tempo.
In sala stampa Sacripanti torna sulla fuga di Akindele che aveva distratto e demoralizzato la squadra, ma – come ha dichiarato il nostro coach – questa è la squadra di quelli che ci mettono il cuore. Su Akindele il commento è lapidario: “Ho una grossa delusione per la scelta dell’agenzia di Akindele, anche perché la squadra in stagione ha eseguito tanti giochi creato proprio per lui e le migliori stagioni le ha giocate con me“. Di contro ha lodato Jelovac (16+10).
Tatticamente Sacripanti ha spiegato il suo piano gara che prevedeva aggressività con pressing a tutto campo e passaggio dall’abituale zone-press alla difesa individuale con raddoppi che tagliassero fuori dal gioco i lunghi di Brindisi.
Il piccolo grandissimo coach è apparso deluso per gli avvenimenti di questi ultimi giorni che lo hanno sicuramente toccato nel morale ed ha espresso un concetto da brividi: “Per me la pallacanestro non è solo un contratto firmato, ma appartenenza ad un gruppo e ad una comunità”. No comment!
Gentile (alla fine top scorer con 20 punti e il 60% dal campo) è apparso ovviamente molto soddisfatto – anche per la reazione alla fuga del nigeriano che non si è nemmeno degnato di salutare i suoi (ormai) ex compagni – e ha detto che il discorso playoff non è ancora archiviato.
L’allenatore ospite Bucchi invece ha ammesso che a Brindisi manca la serenità per vincere le gare ed ha attribuito il filotto negativo al calo dei suoi uomini di centrocampo, Gibson e Reynolds, evidentemente disabituati a giocare per sette mesi.
L’attenzione è ora, ovviamente, puntata sulle vicende societarie che saranno approfondite da Radio PRIMARETE martedì prossimo, dalle ore 19, durante la trasmissione “Cestisticamente parlando” con Sante Roperto, Paolo Carli, Francesco Gazzillo ed Eugenio Simioli.

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