Cronaca

6 condanne a capi e killer del clan camorristico Belforte

Sei condanne ed un’assoluzione.

Si è concluso così il processo per l’omicidio di Michele Di Giovanni, ucciso il 16 gennaio 2006 con cinque colpi di pistola al Parco Primavera di Marcianise in un agguato deciso dai vertici del clan camorristico Belforte.

Di Giovanni era stato accusato dai responsabili dell’organizzazione criminale di aver fatto sparire 500 grammi di cocaina insieme al suo amico Francesco Spina (scomparso il 25 dicembre del 2004 e che si ritiene morto sebbene il corpo non sia mai stato materialmente trovato).

Sotto processo per l’omicidio sono finiti Bruno Buttone, il fratello Claudio, Gaetano Piccolo ‘Tavernello’, Michele Froncillo, Domenico Cuccaro, Francesco Severi e Giuseppe Sparaco che hanno chiesto ed ottenuto di essere processati col rito abbreviato.

A loro va poi aggiunto Pasquale Aveta, killer dei Belforte ed esecutore materiale del delitto, che ha scelto di essere giudicato col rito abbreviato.

Il giudice ha inflitto condanne pesanti di 20 anni per Giuseppe Sparaco e Francesco Severi; 12 anni per Michele Froncillo e Domenico Cuccaro; 10 anni a Bruno Buttone ed otto al fratello Claudio.

Assolto, invece, Gaetano Piccolo che era stato tirato in ballo nel corso delle deposizioni dal pentito Michele Froncillo, smentito però da altri collaboratori (Bruno Buttone in primis) che avevano escluso la partecipazione di Piccolo all’omicidio. Tesi accolta anche dal giudice che lo ha assolto.

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