Provincia di Caserta

Arrestato il latitante Antonio Di Francesco

La Sezione Antidroga della Squadra Mobile ha arrestato il 52enne Antonio Di Francesco, nato a Maddaloni, il quale, da alcune settimane, si era reso latitante, dopo essere stato raggiunto da una condanna definitiva a 3 anni ed 11 mesi di reclusione per riciclaggio.

I poliziotti giungevano all’arresto dell’uomo a seguito di una paziente attività di pedinamento dell’attuale compagna, C.M., classe 76, che è stata denunciata a piede libero per favoreggiamento personale, mentre per lo stesso reato è stato arrestato il 48enne Antonio Di Mattero, anch’egli nato a Maddaloni e residente in Santa Maria a Vico, proprietario dell’abitazione dove Di Francesco aveva trovato rifugio.

In particolare, gli investigatori hanno appurato che la donna quotidianamente si recava presso una rosticceria per acquistare cibi preconfezionati e poi raggiungeva un deposito di autoarticolati in Via Appia, nella frazione Montedecoro a Maddaloni, da dove poi si allontanava, preceduta da una seconda vettura condotta da un uomo, poi identificato per Antonio Di Matteo.

I pedinamenti dei poliziotti permettevano di appurare che C.M., quotidianamente, effettuava sempre lo stesso stesso spostamento, per cui veniva predisposto un servizio con l’impiego di diverse pattuglie che si alternavano nel pedinamento per non destare sospetti.

Anche ieri, alle ore 13.00, C.M., dopo avere acquistato dei piatti pronti, raggiungeva Antonio Di Mattero, a Montedecoro e poi, a bordo di due vetture, raggiungevano un palazzo, con due sole abitazione, a Santa Maria a Vico, il cui accesso era sbarrato da un cancello in ferro. Dopo avere atteso alcuni minuti, i poliziotti, scavalcato il muro di cinta del palazzo, raggiungevano il primo piano facendo irruzione nell’appartamento dove avevano notato entrare la coppia.

Di Matteo tentava, inutilmente, di scoraggiare i poliziotti, riferendo di essere solo nell’abitazione, infatti i poliziotti, entrati nell’appartamento, sorprendevano il latitante e la sua compagna seduti a tavola per il pranzo. Per cui i due uomini venivano arrestati, mentre C.M. era denunciata a piede libero.

Di Francesco Antonio era stato coinvolto in una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina che aveva permesso di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di usura in danno di imprenditiri del basso Lazio, in particolare l’arrestato aveva il compito di riciclare gli assegni consegnati dalle vittime ai loro usurai a garanzia delle somme ricevute in prestito.

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