Cronaca

Arrestato il sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo

Il sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo è stato arrestato dai carabinieri di Aversa con l’accusa di tentata concussione.

A Di Santo i militari hanno notificato un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip presso il tribunale di Napoli Nord.

La tentata concussione, nei confronti del titolare di una mensa scolastica che opera nel comune di Sant’Arpino, è stata documentata attraverso intercettazione.

Di Santo, nonostante gli altri membri dell’amministrazione si erano complimentati con l’imprenditore del servizio, organizzava degli incontri con la vittima con lo stratagemma di discutere latematica relativa al menù per i bambini celiaci, problematica poi risultata inesistente.

Il primo cittadino inoltre mascherava la sua ingiusta pretesa di un braccialetto in diamanti dal valore di 2- 3mila euro, o in alternativa il versamento in somma contante della cifra, per farne dono ad un fantomatico giudice, utilizzato come schermo per la richiesta.

Nell’ultimo incontro, intercettato dalle forze dell’ordine, il sindaco perseverava nella sua richiesta facendo leva nei confronti della vittima, aggiudicataria del contratto di refezione scolastica per il biennio 2013/2014, con offerte al ribasso, rammentando all’imprenditore di lavorare sempre in prospettiva, ricevendo un netto diniego.

A raccontare i retroscena è Francesco Martone, amministratore della Marty di Lusciano, che il 1 novembre ha raccontato ai magistrati inquirenti: “Lunedì 14 ottobre ho iniziato il servizio con una cucina unica per tutte le scuole di Sant’Arpino, dislocata presso il plesso scolastico Cinquegrana in via don Mazzolari. Dopo qualche giorno una persona di mia fiducia si è recata al Comune di Sant’Arpino per acquisire le chiavi del centro di cottura e fare il passaggio di consegne con la precedente società. In quel momento il sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo chiede al mio collaboratore se poteva parlare con me per poi chiedere allo stesso collaboratore se se la mia società poteva assumere una persona a lui vicina, che poi ho assunto come autista perché, a dire il vero, ne avevo bisogno“.

Ma il problema vero arriva dopo pochi giorni, il 24 ottobre. Racconta ancora l’imprenditore: “Mi contattano dal Comune per dirmi che il sindaco doveva parlare con me per il problema dei bambini celiaci. Questa telefonata mi apparve un po’ strana perché mi ero informato e non mi risultava che vi fossero bambini affetti da malattia celiaca. Fui avvicinato dal sindaco il quale mi disse di aver risolto lui i problemi coi bambini celiaci, prima di cambiare versione, parlando di bambini con intolleranze alimentari“. E poi arriva la richiesta: “Il sindaco mi disse: ‘Ho una esigenza e devo fare un regalo ad un giudice, del resto sai come funziona, questi giudici ce li dobbiamo tenere buoni’. Ed aggiunge: ‘E’ un giudice, almeno devi superare i 2mila euro, ho un appuntamento con lui lunedì. Io gli risposi che non potevo assecondare la richiesta per lunedì e lui quindi mi disse che avrebbe spostato l’appuntamento a mercoledì“. Quell’incontro poi non ci fu, o almeno non nei tempi stabiliti, perché poi l’imprenditore prendere tempo e decide di andare a denunciare tutto ai carabinieri. E persino mentre sta parlando con i militari, squilla il telefono e compare il numero del sindaco di Sant’Arpino che vuole fissare un incontro per la consegna dell’orologio. Incontro che poi avvenne effettivamente in una sala giochi.

Intanto il Prefetto di Caserta Carmela Pagano ha comunicato al Presidente del Consiglio Comunale di Sant’Arpino ed al Presidente del Consiglio Provinciale il provvedimento dichiarativo dell’intervenuta causa di sospensione di diritto di Eugenio Di Santo, Sindaco di Sant’Arpino e consigliere provinciale, da entrambe le cariche elettive.

Il provvedimento è conseguenza dell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal Gip del Tribunale di Napoli Nord nei confronti di Di Santo.

Il Comune sarà guidato dal vice sindaco Gianluca Fioratti, ma il provvedimento potrebbe portare allo scioglimento dell’Ente a meno di nuovi sviluppi nell’indagine.

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