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La JuveCaserta si iscrive, ma Luise va via!

La Juvecaserta comunica di aver trasmesso alla Federazione Italiana Pallacanestro la documentazione relativa a tutte le incombenze previste e richieste dalla Commissione Tecnica di Controllo della stessa FIP, al fine di accertare il rispetto dei parametri necessari per la partecipazione al campionato professionistico di Lega A 2014/2015.

Tutta la documentazione richiesta è stata inviata alla FIP in anticipo rispetto alla data di scadenza fissata dalla stessa Federazione al 30 maggio.

Nel frattempo giunge una notizia che era nell’aria, ma che speravamo mai arrivasse e cioè che Sergio Luise lascerà la Juve Caserta.

L’arrivo del ‘Diablo’ Esposito alla corte di Molin ha, di fatto, chiuso le porte a colui che ha vissuto sulla panchina bianconera otto lunghissimi anni.

Dal Prof Marcelletti che lo lanciò nello staff della prima squadra, alle stagioni al fianco di Pino Sacripanti, fino all’anno appena concluso, scudiero di coach Molin. L’avventura all’ombra della Reggia si è conclusa tra i numerosi attestati di stima da parte del popolo bianconero, ma il futuro è già alle porte.

Questo ha dichiarato Sergio Luise, intervistato da Alessandro Delli Paoli di “Interno18.it”:

Com’è maturato l’addio? “Già da qualche anno ho manifestato l’intenzione di avere maggiori responsabilità e di ricoprire un ruolo diverso da quello che avevo. Non che non mi sentissi coinvolto, anzi, però pensavo di poter aumentare le responsabilità all’interno dello staff. Con l’ingresso di Vincenzino Esposito questo non poteva avvenire ed ecco qui la decisione di separarsi. Dispiace perché avrei voluto crescere all’interno della Juve ma questo non è  stato possibile, cercheremo di farlo altrove“.

Come sono stati i rapporti con Molin e Baioni ?”Cambiando lo staff dopo tanti anni in cui si è lavorato insieme, ci sono delle differenze. Molin, forte della sua esperienza da assistant coach, ha messo tutti a proprio agio. Il coinvolgimento nella fase di preparazione e gestione partite è stato massimo. Ho avuto un buonissimo rapporto con Lele. Ci sono delle differenze dal punto di vista caratteriale, come è ovvio che ci siano, tra me e Baio, ma abbiamo lavorato con armonia e nell’intento di raggiungere gli obiettivi, siamo sempre stati tutti dalla stessa parte ed abbiamo remato nella stessa direzione“.

Quale allenatore ha contribuito maggiormente alla tua formazione e crescita professionale ? “Ad ognuno di loro devo qualcosa, anzi molto. Con Frates lavoravo marginalmente, non facevo parte della prima squadra. Con Marcelletti, Pino e Lele ho condiviso tutto il lavoro della prima squadra. Sono allenatori diversi ed ognuno ha contribuito alla mia crescita. Mi sento fortunato perché ho lavorato con allenatori diversi tra di loro, sotto il punto di vista tattico, tecnico e di gestione ed approccio alla partita. Non riesco a sceglierne uno. A Franco devo molto perché dopo solo un anno che entrai, mi volle in prima squadra, dandomi fiducia enorme. Per me, prima, era solo un sogno. Pino è quello con cui abbiamo partecipato all’Eurocup, a delle stagioni fantastiche, alla semifinale playoff, con lui ci sono stati anche momenti difficili, legati alla situazione economica del club, e dove abbiamo fatto qualcosa di più che i semplici allenatori. Lele, anche perché si trovava alla sua prima esperienza da head coach, mi ha coinvolto moltissimo in tutte le fasi e quindi la crescita quest’anno è stata enorme sotto ogni punto di vista“.

A quali giocatori sei rimasto più legato? “Sicuramente agli italiani, a coloro che hanno dimostrato attaccamento particolare ai nostri colori. Io da casertano e tifoso avevo simpatia per quelli che mettevano in campo qualcosa in più; quindi ricordo Bencaster, Fabio Di Bella, Alex Righetti che in un solo anno ha portato tantissima esperienza e, per finire, a Mordente e Michelori

Qual è stato il giocatore più folle? “Forse Kris Clack. Un giocatore dalle potenzialità incredibili ma aveva un carattere particolare che, come il suo gioco, passava da esaltazione, schiacciate, difesa, a momenti in cui non aveva voglia di giocare e così era anche fuori dal campo“.

Come sarà il futuro lontano dalla Juve? “A momento non c’è ancora nulla. Insieme al mio procuratore stiamo iniziando a muoverci, ma è ancora presto. Non ho preferenze di ruolo, ho voglia di avere la possibilità di crescere e di avere un ruolo di responsabilità, non tanto il tipo di ruolo, che sia head coach o assistant coach, ma ho voglia di fare esperienza, di lavorare all’interno di una società che mi dia la possibilità di crescere e che punti su di me. Si spera che le mie esigenze coincidano con il mercato“.

A Sergio Luise il grazie di cuore e gli auguroni fortissimi di una carriera ricca di soddisfazioni professionali da parte di tutti noi di Radio PRIMARETE.

 

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