Santa Maria Capua Vetere

Iovine: “Il sindaco Fortunato Zagaria era espressione del clan camorristico omonimo”

“L’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria (nella foto), era espressione della costola del clan camorristico dei Casalesi, capeggiata dal boss omonimo Michele Zagaria”.

Lo ha rivelato l’ex boss Antonio Iovine in alcuni interrogatori i cui verbali sono stati depositati in queste ore al Tribunale di Napoli dal pm della Dda Catello Maresca.

Il deposito è stato effettuato nel corso dell’udienza preliminare del processo (gup Alessandra Ferrigno) che vede imputati l’ex primula rossa, che ha iniziato un percorso di collaborazione con i pm della procura antimafia partenopea, e l’ex sindaco di Casapesenna per il reato di tentata violenza privata aggravata dal metodo mafioso commessa nei confronti di Giovanni Zara, ex primo cittadino del paese dell’Aversano.

I fatti risalgono al 2008 quando Zara era stato da poco eletto sindaco e Zagaria era il suo vice: quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe più volte minacciato Zara affinché questi non parlasse in occasioni pubbliche del boss allora latitante. Pochi mesi dopo, Zara fu sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e costretto a lasciare l’incarico. Alle successive elezioni, Zagaria divenne sindaco. Per questi fatti, Zagaria – che di professione è ingegnere – fu anche arrestato nel febbraio del 2012 mentre era sindaco di Casapesenna, ma scarcerato dopo poco tempo.

Il pm Maresca in aula ha depositato anche i verbali contenenti dichiarazioni dell’altro neo-pentito, Attilio Pellegrino, ex luogotenente di Zagaria e un dvd con le immagini di un convegno tenutosi alla Camera dei Deputati in cui Zara parlò di legalità, scagliandosi contro il boss allora latitante.

Iovine ha raccontato anche delle minacce effettuate tra il 2001 ed il 2005 da Luigi Guida, detto “o’ drink“, nei confronti di tre sindaci del casertano.

Ricordo precisamente – ha riferito Iovine – che fu minacciato il sindaco di San Cipriano d’Aversa, Enrico Martinelli, il sindaco di Casal di Principe e addirittura il sindaco di Casapesenna, tutti espressione del nostro gruppo. Delle minacce ai sindaci mi parlò Michele Zagaria, riferendomi che si sentiva colpito dal gesto ed addirittura quasi costretto a dover chiedere scusa al sindaco di Casapesenna per le minacce“.

Durante il processo Giovanni Zara, il comitato Don Diana e il Fai, si sono costituiti parte civile, mentre non lo ha fatto il Comune di Casapesenna con il nuovo sindaco Marcello De Rosa

Condividi!