Cronaca

Nicola Ferraro (ex-Udeur) accusa Coronella, Romano e Cosentino

Prima delle Provinciali di Caserta del 2005, in cui ero nell’Udeur di Mastella e il nostro candidato era Sandro De FranciscisGennaro Coronella di An e Paolo Romano di FI vennero da me a chiedermi di desistere dal votarlo. In cambio, mi dissero, l’onorevole Cosentino avrebbe parlato con il prefetto di Napoli e con il ministro Pisanu per risolvere la situazione relativa all’interdittiva antimafia che la mia azienda aveva ricevuto pochi mesi prima“.

Lo ha dichiarato l’imprenditore ed ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro all’udienza del processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che vede imputato Nicola Cosentino per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Ferraro, sentito nella qualità di testimone (è stato già condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa, ndr), ha spiegato “di non aver accettato la proposta fattami; così De Franciscis vinse le Provinciali, e forse anche grazie ai miei voti“.

Più volte Ferraro ha fatto inutilmente ricorso a Tar per la revoca dell’interdittiva antimafia che poi divenne definitiva nel 2006.

L’ex Udeur ha poi raccontato, rispondendo alle altre domande del pm antimafia di Napoli Alessandro Milita, della gara pubblica che tra la fine del 1999 e il 2000 organizzò il Consorzio di Bacino Caserta 4, che comprendeva venti comuni e che fu aggiudicata all’azienda dei fratelli Orsi (uno dei due, Michele, e’ stato ucciso dal gruppo di Giuseppe Setola il primo giugno 2008, ndr), che secondo l’accusa erano sostenuti dal clan camorristico Bidognetti.

Mi recai da Cosentino per chiedergli un aiuto per la gara d’appalto – dice Ferraro – visto che gli Orsi non avevano alcun requisito, ne’ mezzi e competenza, ma lui non mi aiutò; poi dopo l’aggiudicazione provvisoria incontrai gli Orsi nella segreteria politica di Cosentino. Così decisi di rompere con lui e passare con l’Udeur. Sono convinto che Cosentino avrebbe favorito me, e non gli Orsi, se fosse stato libero di decidere“.

Parlando ancora dei fratelli Orsi, Ferraro afferma anche che “loro, per vincere la gara indetta dal Consorzio Ce4, presentarono documenti falsi della Bnl che attestavano che la loro azienda, la Flora Ambiente, costituita solo poco tempo prima, avesse già un fatturato dl alcuni miliardi di lire. Ma non era vero. Seppi inoltre da mio cugino Nicola Alfiero (esponente di spicco del clan Bidognetti, ndr) che gli Orsi avevano stretto un accordo con i Bidognetti per una tangente mensile sulla raccolta dei rifiuti nei comuni del bacino Ce4 e che le due parti inoltre erano socie al 50% nell’affare“.

Il controesame si terrà il prossimo 18 luglio.

 

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