Provincia di Caserta

Sbancamenti abusivi a Mignano Monte Lungo

Nell’ambito di una ordinaria attività di controllo del territorio finalizzato alla salvaguardia dell’ambiente, è stata posta sotto sequestro un’area di circa 20.000 mq e due persone, G.A., di 60 anni, e G.G., di 58 anni, in qualità di possessori ed esecutori materiali dell’illecito, sono state denunciate alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cassino per violazione della normativa sull’edilizia, per aver distrutto ed alterato le bellezze naturali dei luoghi, nonché per aver danneggiato parte del bosco di Mignano Monte Lungo.

In particolare, il personale del Comando Stazione Forestale di Vairano Patenora si è recato presso la località “La Selva di Caspoli” del Comune di Mignano Monte Lungo, dove ha accertato che erano in corso lavori abusivi di sbancamento terreno.

Si trattava di movimento terra e livellamento di terreno, per una superficie di 20.000 mq circa, e di asportazione di ceppaie di piante di specie quercine miste, per una superficie di circa 500 mq.

I forestali, unitamente al responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Mignano Monte Lungo, procedevano quindi ad un’accurata analisi dei titoli abilitativi ai lavori, nonché ad un riscontro in campo di quanto risultava in atti, a seguito del quale emergeva che le opere erano abusive in quanto difformi rispetto alle previste autorizzazioni e prive del preliminare nulla osta paesaggistico.

La imponente trasformazione del territorio era stata realizzata infatti mediante l’abbattimento di una ingente superficie boscata in occasione dell’esecuzione di interventi “assentiti”, apparentemente volti al miglioramento fondiario mediante sistemazione del terreno agricolo con successivo impianto arboreo di frutteti.

Con tale stratagemma erano stati abbattuti circa 500 mq di bosco incluso nella categoria di salvaguardia paesaggistica e tale spiantamento non poteva di certo qualificarsi come miglioramento del fondo, attese le dimensioni e la palese estraneità al permesso di costruire.

La polizia operante procedeva, pertanto, al sequestro di iniziativa dell’area, puntualmente convalidato dal Gip nonostante i lavori fossero di fatto ultimati in quanto l’esecuzione di interventi edilizi in zona sottoposta a vincolo, anche nel caso di opere definite, ne protrae nel tempo e ne aggrava le conseguenze, determinando e radicando il danno all’ambiente ed il quadro paesaggistico che il vincolo ambientale mira a salvaguardare.

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