Caserta

Il circolo di Caserta di Legambiente sul preliminare di PUC

Legambiente Caserta ha inviato all’ufficio di Piano le proprie osservazioni al preliminare di PUC del Comune di Caserta riportate nel documento allegato.

In relazione a quali modelli di riferimento sono state elaborate le osservazioni?

Innanzitutto rispetto alla legge regionale n°16 del 2014 art.2 comma 1 che prescrive fondamentali obiettivi di sostenibilità quali lo sviluppo urbano con il minimo consumo di suolo, la tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio,  la conservazione degli ecosistemi, la tutela del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse, la tutela del paesaggio e lo sviluppo delle attività produttive e turistiche connesse.

L’altro criterio di valutazione è stato quello di verificare se il piano proposto è idoneo a promuovere una città che genera sviluppo e consente di mitigare le notevoli difficoltà di lavoro e soprattutto di lavoro giovanile.

Ma quale sviluppo si può immaginare per Caserta?

In una fase post-industriale in cui si trova la nostra città, lo sviluppo possibile è quello relativo al terziario avanzato con le attività legate al turismo, alla salute (Policlinico), alla produzione dei beni immateriali connessi alla cultura ed al patrimonio paesaggistico e monumentale del territorio .

Il Piano è coerente con questa visione?

Nel suo impianto generale il giudizio è positivo.

Ad integrazione di quanto previsto dal Piano Legambiente propone la costituzione del Parco dei Colli Tifatini, tra l’altro già individuato dal PTCP quale progetto Territoriale Prioritario P9, che consentirebbe non solo la difesa dell’ecosistema, ma anche lo sviluppo di un’attività economica basata sull’agricoltura di qualità e sul turismo enogastronomico e naturalistico.

Sempre per lo sviluppo del turismo proponiamo la creazione di un Bus Terminal nei pressi della stazione ferroviaria quale nodo di scambio ferro-gomma per la manovra degli autobus di flotte internazionali, nazionali e locali. Il Tourist Center proposto dal piano troverebbe, a nostro parere, una più adeguata collocazione nella ex Caserma Pollio nella immediata vicinanza della Reggia.

Il piano risolve il problema dell’accesso alla città e della riduzione del traffico privato nel perimetro urbano? Il sistema di mobilità e accessibilità proposto è concettualmente corretto, ma la soluzione proposta dei tram a idrogeno deve essere valutata in termini quantitativi di costi/benefici in confronto con altre soluzioni alternative.

La metropolitana urbana Capua – Cancello, già contemplata dal PTCP quale progetto infrastrutturale I4, insieme ai collegamenti alla linea TAV/TAC costituiscono irrinunciabile obiettivo strategico da sostenere con elevato impegno politico.

Qual è il fabbisogno abitativo di Caserta? Il preliminare di Piano non fornisce una risposta a questa domanda. A fronte del fabbisogno di 3.758 abitazioni aggiuntive previste dal PTCP nell’orizzonte temporale 2007-2018 a partire dalla data di promulgazione dello stesso, non sono fornite indicazioni sulle concessioni a costruire erogate né tanto meno il numero delle case vuote. Resta pertanto indefinito il fabbisogno abitativo per cui non appare chiaro il criterio con cui sono state dimensionate le aree di trasformazione urbana.

Il preliminare di Piano è completo? Nel preliminare sono riportate dieci aree, contrassegnate in cartografia con punti esclamativi , che il progettista classifica come aree di attenzione suscettibili di successiva  valutazione. Riteniamo che tali indeterminatezze vadano recuperate  già nel preliminare e sottoposte alla valutazione degli stakeholders del territorio. Manca nel Quadro Conoscitivo una relazione generale descrittiva degli aspetti materiali e immateriali del territorio con l’indicazione delle criticità e dei corrispondenti obiettivi di miglioramento in base ai quali formulare le proposte progettuali.

Infine non aver tenuto conto dell’area vasta della conurbazione costituisce un limite importante nella pianificazione della città di Caserta che è inserita in un territorio che non ha soluzioni di continuità ed ha una elevata comunanza di problematiche ambientali, infrastrutturali e socio economiche.

(Nicola D’Angerio, Presidente del circolo di Caserta di Legambiente)

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