Provincia di Caserta

In manette i vertici della fazione maddalonese del clan di camorra Belforte

A conclusione di una scrupolosa indagine coordinata dalla Procura Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio del G.I.P. partenopeo nei confronti di tre persone, affiliate al clan Belforte – Fazione di Maddaloni, nei confronti di Pasquale Magliocca, 39 anni, Benito Cerreto, 30 anni, e Domenico Tostelli, 31 anni, tutti e tre residenti a Maddaloni

I tre sono gravemente indiziati di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa.

In particolare, le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore dr. Alessandro Tocco, riguardavano una vicenda estorsiva, consumata nel luglio del 2013, in danno del titolare di un’agenzia di scommesse di Maddaloni ad opera di emissari della fazione maddalonese del clan camorristico Belforte, confermandone la particolare virulenza poiché realizzata a pochi giorni dall’arresto – operato nel contesto di indagini coordinate dalla Procura Antimafia relative ad analoghe condotte estorsive – di colui che era ritenuto l’allora reggente del gruppo, Vittorio Lai, 38enne di Maddaloni.

Infatti, uno degli indagati, Domenico Tostelli, si rivolgeva alla vittima proprio citando l’arresto di quest’ultimo ed intimando che, da quel momento, avrebbe dovuto versare la tangente, 400 euro in occasione delle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto, agli emissari di Pasquale Magliocca detto ‘fasulill’ che, evidentemente, ambiva ad assumere la guida del gruppo camorristico. Nella circostanza, l’imprenditore era costretto a consegnare la prima rata di 400 euro.

Pasquale Magliocca, storico affiliato al citato sodalizio camorristico, era stato già arrestato nel gennaio 2011 dalla Squadra Mobile di Caserta per detenzione di armi da sparo e di sostanze stupefacenti e nella stessa circostanza, nella sua abitazione, venivano sequestrati, oltre ad una glock cal. 9×19 con matricola abrasa, anche alcuni appunti manoscritti riportanti una lista di imprenditori vessati dal gruppo camorristico.

Ritornato in libertà, ‘Fasulill’ aveva ripreso le sue attività nell’ambito dell’organizzazione assurgendo progressivamente a ruoli apicali dopo che, a seguito di operazioni condotte dalla Polizia di Stato di Caserta e coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli, prima era stato disarticolato il gruppo dei fratelli Michele e Vincenzo Ferraro, detti Sartana (che avevano ricompattato l’organizzazione dopo l’arresto ed il pentimento del suo capo storico, Antonio Farina), e poi era stato arrestato il 5 luglio 2012, dopo un breve periodo di latitanza, Clemente D’Albenzio, storico e fedele referente dei Belforte, in quanto colpito da una condanna definitiva a 18 anni di reclusione per tentato omicidio aggravato dalla metodologia mafiosa.

Nella sua ascesa ai vertici, quindi, Magliocca aveva reclutato come “nuove leve”, due pericolosi pregiudicati per reati comuni, appunto Toselli e Cerreto.

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