Cultura

“Il Governo Renzi affossa la prima grande riforma istituzionale del Paese ad un anno dal suo varo”

Confermati dal Governo Renzi i tagli di 5 miliardi di euro alle Province per il biennio 2016-17. L’UPI (Unione delle Province d’Italia) ha lanciato pertanto un vero e proprio grido d’allarme.

 “Con la Legge di stabilità 2015, 23 Province su 76 si vedranno ridotti i bilanci in una percentuale che va dal 20 al 30 per cento della spesa corrente in meno. La media nazionale è di oltre il 15%, che in valori assoluti significa quasi 9 milioni in meno a Provincia, con picchi che arrivano a quasi meno 35 milioni. E’ evidente che parlare di margini ulteriori di riduzioni per il prossimo biennio è del tutto impossibile. Vuol dire affossare la prima grande riforma istituzionale del Paese, la riforma degli enti di area vasta, proprio ad un anno dal suo varo”.

Lo ha dichiarato il Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci, ricordando altresì come “questi tagli arrivano quando l’attuazione della riforma delle Province, approvata esattamente un anno fa, l’8 aprile  2014, non è ancora neanche lontanatamene iniziata. Nel frattempo, con la legge finanziaria i nuovi enti sono stati messi nella condizione di non avere neanche le risorse sufficienti a coprire  le funzioni fondamentali che la Legge ha loro assegnato, dalla sicurezza delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori, dalla tutela dell’ambiente ai servizi di supporto e assistenza ai comuni. Per molti enti – sottolinea Pastacci – questa stangata è la porta d’ingresso al dissesto, ma è evidente che se il Governo intende mantenere 2 miliardi di tagli per il 2016 e 3 miliardi di tagli per il 2017, anche quelle che riusciranno a chiudere il bilancio 2015 non saranno più in grado di fare nulla nei prossimi due anni. Al Presidente del Consiglio – conclude il Presidente dell’Upi – chiederemo la disponibilità ad un incontro, dati alla mano, per verificare insieme i nostri conti e trovare quelle misure indispensabili per portare a termine la riforma senza pregiudicare la qualità del welfare locale e senza privare i cittadini e le imprese di servizi essenziali“.

In merito, il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi non ha potuto fare a meno di dichiarare:”Questo Governo non smette mai di meravigliare. I nuovi tagli alla Provincia di Caserta previsti con la legge di stabilità per il 2016-2017 dimostrano ancora di più l’incapacità dell’Esecutivo nazionale di comprendere le reali esigenze dei cittadini. In questo modo, infatti, la Provincia, già mortificata dalla trasformazione in Ente di area vasta, si vedrà privata del già ristretto spazio di manovra per poter agire in risposta alle problematiche portate in evidenza sui territori. La Provincia di Caserta, in particolare, è quella che subisce il taglio più drastico e ciò è indicativo del livello di attenzione che il Governo ha nei confronti di questo territorio”.

PROVINCIA

CONTRIBUTO LEGGE STABILITA’ 2015 INCIDENZA % SPESA CORRENTE

Caserta

34.617.951 22,41 %

Salerno

24.554.623

20,99 %

Verona

23.553.210

30,24 %

Lecce

23.237.795

26,04 %

Brescia

23.149.908

21,49 %

Monza Brianza

19.385.812

30,24 %

Treviso 18.864.976

29,53 %

Bergamo

18.228.358

16,72 %

Latina

17.662.336

30,24 %

Padova

17.015.690

30,24 %

Vicenza

15.932.957

30,24 %

Avellino

15.575.313

30,24 %

Taranto

14.376.761

30,24 %

Modena

13.719.257

28,15 %

Pavia

13.114.465

23,09 %

Perugia

11.381.089

10,99 %

Mantova

11.063.194

21,38 %

Ravenna

10.014.853

29,59 %

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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