La terza edizione del Rapporto MEV(i) “Mortalità Evitabile (con intelligenza)” ha restituito una fotografia dell’Italia complessivamente migliore rispetto al passato, ma ancora con una importante variabilità territoriale ed un caratteristico orientamento geografico del fenomeno.
I decessi evitabili identificano i casi di morte prima del compimento dei 75 anni contrastabili con efficaci interventi di prevenzione che, nel 2013, equivalgono a un totale di 105.000 casi (dei quali 2 su 3 riferiti ai maschi). Di questi, quasi 52.000 risultano riconducibili a stili di vita inappropriati (tabagismo, alcolismo, abitudini alimentari non corrette); 17.000, in gran parte tumori femminili, sono dovuti a malattie precocemente diagnosticabili e trattabili; i restanti 36.000 casi, infine, sono legati a problemi connessi alla gestione di pazienti cronici, al ricorso ai servizi sanitari e ad altre attività assistenziali.
Il Rapporto MEV(i) 2016 richiama l’attenzione su quattro specifiche cause di morte evitabili: tumori di mammella e utero e tumori di trachea, bronchi e polmoni, selezionati per la rilevante numerosità dei due gruppi, incidenti stradali e suicidi, di particolare interesse per il notevole impatto anche in età giovanili.
Le mappe epidemiologiche, disegnate sull’incidenza provinciale nel triennio 2011-2013, mostrano per questi gruppi un andamento territoriale opposto a quello del quadro generale, con tassi di mortalità spesso sensibilmente maggiori nel centro-nord.
Il rapporto 2016 – che si basa su dati 2013 dei decessi per causa (resi disponibili dall’Istat a fine dicembre 2015) – ha dato eccellenti risultati per Toscana e Veneto, ma purtroppo alla Regione Campania tocca ancora una volta la maglia nera.
Nelle classifiche provinciali, elaborate da Nebo Ricerche PA tenendo conto anche dell’età alla morte, le migliori 10 posizioni risultano tutte distribuite nel centro-nord Italia: Ascoli, Firenze e Treviso per la popolazione di sesso maschile; Prato, Pescara ed ancora Treviso per quella di sesso femminile; di contro, le ultime 10 posizioni sono occupate quasi esclusivamente da province meridionali, con Enna e Olbia a chiudere le graduatorie rispettivamente di maschi e femmine.
Maglia nera dunque alla Campania! Ma come è la situazione provincia per provincia nella nostra regione?
Tra la popolazione di sesso maschile Avellino è nella media nazionale, ma la situazione peggiora a Benevento, precipita a Salerno (102esima posizione su 110), crolla a Napoli (106) e tocca il fondo a Caserta (107).
Cambia qualcosa invece per quanto attiene la popolazione di sesso femminile. Deciso miglioramento per Avellino ove le aspettative di vita sono superiori alla media nazionale, media in cui rientra Salerno mentre per trovare le altre bisogna guardare sempre più giù: Caserta (100), Benevento (106) e Napoli (109).
«L’idea di legare la mortalità evitabile all’intelligenza nasce dalla riflessione – spiega Natalia Buzzi, direttore scientifico di Nebo Ricerche PA – che la salvaguardia dello stato di salute possa essere affrontata in un’ottica di problem solving, sia a livello del singolo che nel più ampio contesto della sanità pubblica, sfruttando quindi anche la capacità logica di ciascun attore del sistema.
Il fenomeno dei decessi contrastabili con interventi di sanità pubblica viene ripreso dal Gruppo di lavoro MEV(i) come naturale prosecuzione degli “Atlanti Prometeo” ed “ERA Epidemiologia e Ricerca Applicata”.
Il Progetto MEV(i) rappresenta uno strumento a supporto di cittadini, operatori, decisori per meglio orientarsi nella direzione della tutela della salute prima ancora che nella cura della malattia, scelta economicamente, ma soprattutto individualmente e socialmente più vantaggiosa. E più intelligente, appunto!».
MEV(i) 2016 – Giorni di vita perduti pro-capite per mortalità evitabile
Classifica delle Regioni
MASCHILE
Toscana |
17,23 |
Marche |
17,52 |
Veneto |
17,60 |
Trentino A.A. |
17,69 |
Emilia Romagna |
17,85 |
Lombardia |
17,97 |
Liguria |
18,25 |
Puglia |
18,95 |
Valle d’Aosta |
19,41 |
Umbria |
19,51 |
ITALIA |
19,68 |
Friuli V. Giulia |
19,80 |
Abruzzo |
20,27 |
Piemonte |
20,34 |
Basilicata |
20,74 |
Molise |
20,98 |
Sicilia |
21,38 |
Lazio |
21,44 |
Calabria |
21,60 |
Sardegna |
23,31 |
Campania |
24,05 |
FEMMINILE
Veneto |
9,69 |
Toscana |
9,70 |
Valle d’Aosta |
9,74 |
Trentino A.A. |
9,84 |
Basilicata |
10,02 |
Marche |
10,11 |
Lombardia |
10,35 |
Umbria |
10,48 |
Molise |
10,72 |
Emilia Romagna |
10,74 |
Abruzzo |
10,81 |
ITALIA |
11,12 |
Liguria |
11,14 |
Puglia |
11,16 |
Calabria |
11,27 |
Piemonte |
11,27 |
Lazio |
11,57 |
Sardegna |
12,25 |
Sicilia |
12,46 |
Friuli V. Giulia |
12,62 |
Campania |
13,56 |
Fonte: elaborazioni Nebo Ricerche PA su dati Istat 2013 – www.mortalitaevitabile.it